Consenso informato. Troppi modelli differenti da Asl ad Asl. Federanziani chiede un “documento unico” nazionale
A farlo dovrebbe essere un coordinamento con medici, avvocati, Asl e ministero Salute. Questa la proposta emersa al termine del 3°Congresso della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute conclusosi oggi a Rimini. Consegnati al ministro Lorenzin sulle le principali criticità del Servizio Sanitario Nazionale.
23 NOV - Un volume di oltre trecento pagine. Questa è la consistenza della raccolta dei modelli di consenso informato esistenti in Italia, tutti diversi gli uni dagli altri, e necessari al paziente per ricevere ogni forma di trattamento medico-sanitario. Una vera e propria giungla, nella quale FederAnziani chiede di fare ordine per porre fine alla confusione dei pazienti. La richiesta è stata rivolta dall’Assemblea Nazionale di FederAnziani, svoltasi oggi a Rimini, al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, con una consegna simbolica del volume.
“Abbiamo riscontrato che anche per fare una semplice tac con liquido di contrasto bisogna firmare il consenso informato – spiega il Presidente di FederAnziani Roberto Messina – Peccato, però, che a seconda di dove si va si ha un tipo di consenso informato. I consensi non sono tutti uguali, ma i pazienti sì, anche quando si devono sottoporre ad un’indagine diagnostica, ad un intervento chirurgico, all’applicazione di una protesi, e ad interventi più delicati”.
Dalla federazione della terza età, dunque, la proposta di creare un coordinamento composto da medici, avvocati, direttori generali delle ASL, Ministero della Salute e pazienti, per analizzare, divisi per aree specialistiche, i diversi modelli di consenso informato ed elaborarne, per ogni area e prestazione che richieda il consenso, uno che sia obbligatoriamente adottato in tutta la nazione. Consensi, aggiunge la federazione, che non siano solo dalla parte della ASL e a tutela dei medici, ma che siano soprattutto a tutela dei pazienti, in un regime di trasparenza.
Al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin sono stati infine consegnati, nella giornata conclusiva del
III Congresso della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute, i risultati dei lavori delle 15 commissioni tecniche nazionali riunitesi nel congresso (diabete, dolore cronico, allergologia, oncologia, urologia, cataratta, incontinenza, maculopatia, prevenzione vaccinale, malattie dell’apparato respiratorio, oncologia, chirurgia mininvasiva, malattie osteoarticolari e cardiocircolatorie, medicina generale e del territorio). Le commissioni, organizzate per aree terapeutiche e composte da rappresentanti delle principali società medico scientifiche, della FIMMG, Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale, di Federfarma, e da tecnici della sanità, hanno esaminato le principali criticità del Servizio Sanitario Nazionale dal punto di vista dei pazienti ed elaborato una serie di proposte, oggi ufficialmente presentate alle Istituzioni.
Il Congresso, conclusosi oggi, ha visto la partecipazione di oltre 7.000 persone tra medici e delegati FederAnziani.
Fonte: comunicato stampa
23 novembre 2014
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