Numero chiuso. Test d'ingresso a Medicina tra le polemiche. Consulcesi annuncia l'avvio di ricorsi
Le lamentele degli aspiranti camici bianchi riguardano la data fissata per le prove (8 aprile), il ridotto numero di posti a disposizione e i risultati "viziati da anomalie" nello svolgimento dei test. Secondo quanto riferito da Consulcesi, la percentuale di ricorsi al Sud sfiora il 50%. Tante le città interessate: da Bari a Catania, da Catanzaro a Napoli, da Roma a Torino.
28 APR - Futuri medici sul piede di guerra dopo le irregolarità denunciate nei test d’ingresso alla Facoltà di Medicina e Odontoiatria in tutta Italia. Polemiche scatenate fin dalla data fissata per le prove – l’8 aprile – e per il numero dei posti a disposizione, più basso degli anni passati. A renderle ancor più roventi arrivano ora i risultati, pubblicati in questi giorni dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, viziati da anomalie nello svolgimento dei test. Da qui la richiesta degli studenti di annullare la prova, vedendosi riconosciuto così, finalmente, il proprio diritto allo studio.
Al loro fianco, continua la battaglia di Consulcesi. Da ormai un decennio, infatti, la più grande Associazione medica italiana con oltre 50mila associati ottiene ottimi risultati al fianco degli studenti di tutta Italia, vittime di irregolarità e non di demerito, che per questo scelgono la via del ricorso contro il numero chiuso. Una soluzione forte della sua ultima vittoria: l’ordinanza di riammissione (n.1096/2014) per decine di immatricolazioni alla Facoltà di Medicina e Odontoiatria emanata lo scorso 10 marzo dalla sezione III bis del Tar del Lazio.
Ad oggi, le segnalazioni ricevute dagli studenti sono tantissime e riguardano tutte le regioni d’Italia. Sorprende il dato del Sud, con annunciati ricorsi che sfiorano il 50%. Seguono il Nord, di poco sopra il 30% e il Centro, al 20%. Tra le Università interessate, spiccano quelle delle città più grandi: da Bari a Catania, da Catanzaro a Napoli, da Roma a Torino. Un fenomeno esteso quanto preoccupante, che lascia presagire un effetto valanga.
“Come già fatto finora – hanno dichiarato i legali di Consulcesi – continueremo a difendere in tutte le sedi il diritto allo studio di chi se lo vede negato. Sono troppi gli aspiranti medici rimasti fuori dall’Università, che trovano così un ostacolo al proprio futuro. Per loro, alla luce delle anomalie registrate, intraprenderemo nuove azioni legali. Rinnoviamo quindi l’invito a tutti gli interessati a richiederci quanto prima una consulenza, del tutto gratuita, per valutare insieme come procedere. Il nostro numero verde 800.122.777 è a loro totale disposizione”.
28 aprile 2014
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