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Pediatria. Influenza: il picco in arrivo dopo l’Epifania


Sono stati quasi 100mila i bambini già colpiti nell’ultima settimana dell’anno. Per gli esperti del Bambino Gesù la vaccinazione è fondamentale per i piccoli affetti da patologie come cardiopatie, pneumopatie, diabete e fibrosi cistica. Forniti consigli e informazioni utili per affrontare la malattia.

03 GEN - Sono quasi 100mila i bambini già colpiti dall’influenza nell’ultima settimana dell’anno, ma il picco deve ancora arrivare ed è atteso a partire dai giorni successivi all’Epifania. Dei circa 450mila italiani a letto per l'influenza, oltre il 20% è rappresentato da bambini sotto i 5 anni di età. Negli ultimi giorni del 2013 si è registrato un incremento dei casi di influenza proprio tra i più piccoli (0-5 anni), con una incidenza di 4 casi su mille a fronte del dato generale pari a 1,5 casi su mille. Isolato all’inizio di dicembre 2013, il virus più comune della stagione influenzale in corso è l’AH3N2, compreso nel vaccino di quest'anno.
 
E la vaccinazione, secondo gli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, è lo strumento di prevenzione più efficace ed è fondamentale per le categorie a rischio come i bambini affetti da determinate patologie: “Solo vaccinandosi si può contribuire a ridurre il numero di casi, di ospedalizzazioni e di morti premature. I vaccini antinfluenzali sono considerati sicuri poiché vengono sottoposti a controlli di qualità predefiniti a livello internazionale. A volte, tuttavia, possono manifestarsi reazioni avverse, per lo più lievi”.
 
Quando vaccinarsi. La vaccinazione dovrebbe essere effettuata ogni anno, prima dell’inizio della stagione influenzale. In Italia, a partire da metà ottobre. È comunque possibile vaccinarsi anche più tardi, quando la stagione influenzale è già iniziata. La protezione ottimale si raggiunge 10-14 giorni dopo la vaccinazione. Per gli adulti è sufficiente una sola dose di vaccino. I virus influenzali si modificano a ogni stagione e per questo motivo ogni anno viene formulato un nuovo vaccino contro l’influenza. I virus contenuti nel vaccino vengono selezionati sulla base di quelli che hanno circolato nella stagione precedente. L’efficacia del vaccino può variare di anno in anno, a seconda dei virus circolanti e a seconda dell’età del soggetto.
 
Un’attenzione particolare è  richiesta a tutti i genitori che hanno i figli affetti da determinate patologie. “Tutti coloro che hanno un figlio con una malattia come le cardiopatie, le pneumopatie, il diabete, la fibrosi cistica – raccomanda Alberto Villani, responsabile di Pediatria Generale e Malattie Infettive del Bambino Gesù – vaccinino il proprio figlio per evitare la possibilità che contragga l’influenza. Si tratta di categorie a rischio per le quali una semplice influenza può diventare una malattia di particolare rilevanza. Per tutti i bambini in buona salute è sufficiente fronteggiare i sintomi avvalendosi del consiglio del proprio pediatra, somministrare farmaci per la febbre e tenere le vie respiratorie il più libere possibile. Insomma i tipici comportamenti che i genitori di bambini ormai non più piccoli conoscono molto bene”.
 
Una persona infetta può trasmettere il virus molto facilmente prima ancora che appaiano i sintomi, con un semplice colpo di tosse, uno starnuto o una stretta di mano. Vaccinandosi si proteggono i familiari, i colleghi e i pazienti, specialmente quelli a maggior rischio di sviluppare le complicanze associate con l’influenza.
 
 
Quando si è contagiosi. E' importante consultare il medico in caso di sintomi importanti o che persistono troppo a lungo (oltre i 5 giorni). Si è contagiosi dal momento in cui si contrae il virus e fino a 5-7 giorni dalla scomparsa dei sintomi. Per limitare il contagio è utile lavare spesso le mani, coprire la bocca in caso di tosse e/o starnuti, usare fazzoletti di carta usa e getta, usare mascherine se esposti a contatto con altre persone non malate. I bambini che necessitano di ricovero perché gravi e/o con complicanze, rappresentano una minoranza.
Villani suggerisce di approfittare delle 24-48 ore in casa post influenza per dormire un po’ di più al mattino e per dedicare tempo ai 4 pasti giornalieri favorendo l'assunzione di frutta e di verdure fresche. “Qualora il clima lo dovesse consentire – spiega il dottor Villani - approfittarne per uscire per una breve passeggiata. Dopo 4-5 giorni si potranno riprendere le normali attività, comprese quelle sportive nel caso di bambini più grandi. Potrà inoltre essere utile somministrare un multivitaminico per qualche giorno o anche la sola vitamina C”.

03 gennaio 2014
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