Disfunzione erettile: rompere il silenzio è la prima terapia
Presentati nel corso del Congresso della Società italiana di urologia i risultati della campagna di informazione e sensibilizzazione “Basta Scuse”. Confermano che promuovere una maggiore conoscenza di questa patologia aiuta a combattere le remore degli uomini ad affrontare il problema.
18 OTT - Sono stati presentati nel corso della conferenza stampa di apertura dell’83° Congresso Nazionale della Società Italiana di Urologia (SIU) i risultati della Campagna informativa sulla Disfunzione Erettile “Basta Scuse. Torna ad amare”.L’iniziativa, che oltre all’Italia ha interessato altri 13 Paesi europei, ha avuto come obiettivo principale quello di sensibilizzare gli uomini tra i 40 e 70 anni e con sintomi di disfunzione erettile a non accettare come inevitabili le proprie difficoltà sessuali, trincerandosi dietro improbabili scuse per non affrontare il problema e non rivolgersi al medico.
In Italia, la campagna ha visto in prima fila la Società Italiana di Urologia che, insieme alle altre due Società Scientifiche coinvolte nella promozione della salute maschile e del benessere sessuale della coppia: la SIA (Società Italiana di Andrologia) e la SIAMS (Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità).“Proprio perché sappiamo che, generalmente, gli uomini tardano a parlare di disfunzione erettile con il loro medico per la prima volta, abbiamo voluto portare sulle piazze italiane gli specialisti di riferimento”, ha spiegato Vincenzo Mirone, Segretario Generale SIU. “Offrendo così, a tutti i soggetti a rischio, la possibilità di una consulenza gratuita per approfondire gli aspetti clinici del proprio deficit di erezione. E i risultati di tutte le iniziative di questa campagna, prima e unica nel suo genere, sono stati non solo soddisfacenti quantitativamente, ma anche sorprendenti a livello qualitativo”.
Nel mese di giugno, infatti, un T.I.R. attrezzato come un vero e proprio studio medico itinerante ha ha attraversato il Paese, dalla Sicilia al Veneto, toccando in 8 giorni, 8 tra le maggiori città italiane (Palermo, Napoli, Bari, Roma, Bologna, Milano, Torino e Verona). In totale, sono stati visitati 97 pazienti, metà dei quali nelle 3 grandi città del Sud, considerate, per mentalità e retaggi culturali, più “difficili” e chiuse nei confronti delle problematiche sessuali maschili. “Va sottolineato, inoltre, come ulteriore indice di successo dell’iniziativa che ben 55 pazienti erano naïve, ovvero non si erano mai rivolti prima ad uno specialista”, ha precisato Mirone. “Ciò vuol dire che, non appena hanno avuto la possibilità, questi uomini hanno vinto le loro reticenze e sono saliti, con fiducia, sul nostro T.I.R. per una consulenza medica personalizzata”.
Per continuare a rivolgersi ‘al sommerso’ della patologia, è stato quindi attivato, e promosso, un Numero Verde, attraverso il quale è stato possibile prenotare una visita gratuita con uno specialista, su tutto il territorio nazionale.
Nell’unico week-end disponibile (12 e 13 giugno) sono state così fissate 3.383 visite, tutte poi effettuate nel mese di luglio. Da una prima elaborazione dei risultati delle visite effettuate (394 schede), sono emersi dati molto interessanti sulle diverse possibili cause della patologia. Al primo posto i fattori di rischio cardiovascolari e metabolici (149), seguiti dal diabete (61), dai problemi prostatici (57) e dal fumo (62). In secondo piano, invece, la depressione/sindrome ansiosa (47) e da problemi di natura di coppia (20).
“Ancora una volta – ha spiegato Mirone – la maggior parte dei pazienti che hanno risposto sono stati i naïve, con 228 prime visite. Molto interessante anche la risposta in base alle diverse età: quelle maggiormente rappresentate sono state 46-55 anni (97 visite) e 56-65 anni (142 visite), confermando una maggior facilità degli over 45enni a rivolgersi al medico.
Da non sottovalutare anche la partecipazione dei pazienti più giovani, e cioè di età compresa tra i 36 e i 45 anni (48 visite) - ha aggiunto - un dato che, comunque, evidenzia come anche nel pieno della vita professionale e personale, la disfunzione erettile può rappresentare un problema da non sottovalutare, per l’uomo e per la coppia”.
Questi dati, secondo l’urologo, “confermano la necessità di continuare a promuovere una sempre più ampia conoscenza di questa patologia, perché le sue cause possono essere di natura fisica, psicologica o una combinazione di entrambe. È sbagliato sottovalutare la disfunzione erettile, pensando erroneamente che possa essere dettata da stanchezza e stress: più spesso di quanto si pensi, infatti, essa è causata da problemi di salute che insorgono con l’età, come ad esempio il diabete e l’ipertensione. Solo lo specialista può approfondire gli aspetti clinici di un deficit dell’erezione, consigliando al potenziale paziente gli esami del caso, per poi aiutarlo a trovare la soluzione giusta per recuperare una normale funzione sessuale”, ha concluso.
18 ottobre 2010
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