Vaccini. Balasegaram (Medici senza Frontiere): “Inaccettabili prezzi così alti”
Alla vigilia del Vertice Globale sui vaccini ad Abu Dhabi promosso da Ban Ki-Moon, Bill Gates e lo sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, l’organizzazione medico-umanitaria denuncia ancora una volta che il prezzo elevato dei nuovi vaccini potrebbe mettere i Paesi in via di sviluppo nella difficile condizione di non potersi permettere in futuro la totale copertura vaccinale dei loro bambini.
23 APR - “Bisogna intervenire urgentemente sui costi astronomici per vaccinare un bambino che, nell’ultimo decennio, sono saliti del 2.700%” – afferma
Manica Balasegaram, direttore generale della Campagna per l’Accesso ai Farmaci Essenziali di MSF. “I Paesi dove lavoriamo perderanno presto il supporto finanziario per l’acquisto dei vaccini e dovranno decidere da quale malattia mortale potranno proteggere i loro bambini e da quale lasciarli invece scoperti”.
Il ‘Decennio dei Vaccini’, l’iniziativa per la vaccinazione globale per i prossimi 10 anni, ha un costo stimato di 57 miliardi di dollari americani, di cui più della metà verrà spesa per i vaccini stessi. Nel 2001, la vaccinazione base di un bambino contro sei malattie costava 1,37$. Attualmente, nel pacchetto di immunizzazione standard sono inclusi 11 vaccini, il cui costo totale è salito a 38,80$, principalmente perché sono stati inclusi due nuovi vaccini molto costosi - contro pneumococco e rotavirus – che assorbono i tre quarti di quel costo. Sono prodotti solamente da Pfizer, GlaxoSmithKline (GSK) e Merck. I nuovi vaccini sono enormemente più cari: la vaccinazione di un bambino contro il morbillo costa 0,25$ mentre la protezione di un bambino contro le malattie dovute allo pneumococco costa, nel migliore dei casi, 21$.
Ogni anno, MSF vaccina milioni di persone e sostiene l’adozione dei nuovi vaccini nei Paesi a basse risorse. Ma le trattative in merito ai più recenti vaccini tra le compagnie farmaceutiche e GAVI (l’Alleanza Globale per i Vaccini e l’Immunizzazione), principalmente finanziata dai contribuenti, non hanno prodotto una più incisiva riduzione dei prezzi, cosa che consentirebbe a un maggior numero di bambini di beneficiarne. Alla radice del problema vi è la mancata trasparenza delle industrie sui costi di produzione dei vaccini e la ricerca del profitto che prevalgono sul garantire prezzi equi per i vaccini destinati a Paesi a basso reddito.
GAVI ha recentemente annunciato un nuovo accordo per ridurre il prezzo del vaccino pentavalente. Questo è un esempio importante di ciò che l’Alleanza può ottenere, in particolare quando sul mercato vi sono diversi produttori di vaccini e s’instaura una sana concorrenza commerciale. GAVI dovrebbe urgentemente dare la priorità ai negoziati sui prezzi dei due vaccini più recenti e costosi; le industrie farmaceutiche, dal canto loro, dovrebbero rendersi disponibili a discutere con GAVI degli accordi migliori.
MSF è anche preoccupato dal fatto che le organizzazioni non governative e gli attori umanitari siano esclusi dall’accesso ai prezzi scontati concordati da GAVI. MSF si trova spesso a vaccinare gruppi vulnerabili come bambini rifugiati, bambini sieropositivi e ragazzi più grandi non vaccinati in precedenza che non rientrano nella fascia standard di età dei programmi di vaccinazione. Ciononostante, MSF non è riuscito a ottenere sistematicamente i prezzi più bassi pattuiti da GAVI e, negli ultimi quattro anni, è stata costretta a lunghe trattative con Pfizer e GSK per ottenere il vaccino contro lo pneumococco. Sebbene le industrie farmaceutiche abbiano offerto delle donazioni in vaccini a MSF, questa non può essere considerata una soluzione accettabile a lungo termine, in quanto l’organizzazione umanitaria lavora per rispondere velocemente ai bisogni in loco e vuole aumentare la copertura vaccinale dei gruppi vulnerabili in un numero sempre maggiore di Paesi.
“Chiediamo a GAVI di aprire la strada a una riduzione dei prezzi dei vaccini per gli attori umanitari che si trovano spesso nella posizione migliore per rispondere a situazioni di emergenza che richiedano vaccinazioni di massa”, conclude Manica Balasegaram.
23 aprile 2013
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