Giornata del malato. Benedetto XVI: “Non siete abbandonati. Viva riconoscenza a chi li cura”
Pubblicato il messaggio del Papa per la Giornata mondiale del malato che si celebra l'11 febbraio. "In tutti possa crescere la consapevolezza che nell’accoglienza di ogni vita umana, specialmente se debole e ammalata, la Chiesa vive oggi un momento fondamentale della sua missione”.
08 GEN - Si celebrerà il prossimo 13 febbraio la XXI Giornata mondiale del malato, ma la Santa Sede, attraverso il sito della sala stampa, ha già pubblicato il messaggio che Papa Benedetto XVI rivolgerà ad ammalati e operatori sanitari in quell’occasione. Un messaggio di incoraggiamento sia per chi vive lo stato di sofferenza che per chi è chiamato a curarlo ed assisterlo.
Ai malati, “giungano le parole rassicuranti dei Padri del Concilio Ecumenico Vaticano II: ‘Non siete né abbandonati, né inutili: voi siete chiamati da Cristo, voi siete la sua trasparente immagine’”, si legge nel messaggio del Papa, che citando l’Encliclica Spe Salvi aggiunge: “Non è lo scansare la sofferenza, la fuga davanti al dolore, che guarisce l’uomo, ma la capacità di accettare la tribolazione e in essa di maturare, di trovare senso mediante l’unione con Cristo, che ha sofferto con infinito amore’”.
Un pensiero “di viva riconoscenza e di incoraggiamento” va poi “alle istituzioni sanitarie cattoliche e alla stessa società civile, alle diocesi, alle comunità cristiane, alle famiglie religiose impegnate nella pastorale sanitaria, alle associazioni degli operatori sanitari e del volontariato. In tutti – afferma il Papa citando il suo predecessore, Giovanni Paolo II - possa crescere la consapevolezza che'nell’accoglienza amorosa e generosa di ogni vita umana, soprattutto se debole e malata, la Chiesa vive oggi un momento fondamentale della sua missione'”.
“Affido questa XXI Giornata Mondiale del Malato – conclude Benedetto XVI - all’intercessione della Santissima Vergine Maria delle Grazie venerata ad Altötting, affinché accompagni sempre l’umanità sofferente, in cerca di sollievo e di ferma speranza, aiuti tutti coloro che sono coinvolti nell’apostolato della misericordia a diventare dei buoni samaritani per i loro fratelli e sorelle provati dalla malattia e dalla sofferenza”.
08 gennaio 2013
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