Pandemia X. Vaia: “Basta allarmismi, ora siamo pronti e stiamo facendo prevenzione”
“Siamo partiti per primi in Europa. Sempre nel mondo globalizzato, visto che in questo viviamo, se sappiamo che in Brasile ci sono due milioni di soggetti che si sono infettati rispetto alla dengue, e se sappiamo che il vettore principale è la zanzara aedes aegypti, è necessario fare in modo che non venga in Italia”
25 MAR - “Gli urlatori di ritorno sulla ‘pandemia x’ che stanno creando allarmi ingiustificati dovrebbero rendersi conto che anche questo fa crescere una preoccupazione eccessiva nei giovani, che già sono stressati per la guerra e mille altre cose. Guardi, la ‘pandemia x’ è una cosa che non esiste. La gente immagina che dopo il Covid arrivi un’altra pandemia che si chiama così. No, non è questo. Diciamocelo senza mezzi termini. Qualcuno ha semplicemente detto, a suo tempo: ‘Guardate che potrebbe (noti l’uso del condizionale) arrivare una nuova pandemia che chiamiamo x perché è incognita, cioè non è conosciuta’. Va bene. Infatti ci stiamo preparando, il nostro mood dev’essere: ‘Prepariamoci’”. Lo afferma
Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione al ministero della Salute in un'intervista al quotidiano Libero.
“Una volta tanto vogliamo riconoscere che il nostro Paese sta facendo prevenzione vera? Siamo partiti per primi in Europa. Sempre nel mondo globalizzato, visto che in questo viviamo, se sappiamo che in Brasile ci sono due milioni di soggetti che si sono infettati rispetto alla dengue, e se sappiamo che il vettore principale è la zanzara aedes aegypti, è necessario fare in modo che non venga in Italia. Di nuovo, avvertendo medici e infermieri, porti e aeroporti, andando a vedere se sono state fatte le azioni di bonifica... - ha continuato Vaia - La dengue si trasmette zanzara-uomo-zanzara-uomo. Tuttavia, qui c’è la zanzara tigre, la aedes albopictus, che potrebbe essere, anche se in misura minore, responsabile della malattia. Ma attenzione, non c’è nessun allarme perché non abbiamo nessun caso autoctono”. Si può fare prevenzione, spiega Vaia, “facendo gli sfalci dei parchi, per dirne una, perché non siano luoghi dove si può contrarre malattie ma siano invece zone fruibili. La popolazione deve essere informata: usiamo i repellenti, le zanzariere, copriamoci quando andiamo in un posto dove può esserci una presenza di zanzare, come negli orti, evitiamo l’accumulo di acqua nei sottovasi. Sono atteggiamenti di buonsenso individuale e di sistema su cui Comuni e Regioni possono intervenire. Indubbiamente. Abbiamo anche aggiunto un tassello in più. Offriremo alle persone che vengono dai Paesi a rischio, in questo caso quelli del Latino-America, dei test gratuiti su base volontaria. Li faremo e se, poi, uno volesse essere assistito saremo in grado di seguirlo. E sì, ha detto bene lei: è la lezione del Covid. Ma siamo preparati”.
25 marzo 2024
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