Carenza di farmaci. In Svizzera sì alla vendita sfusa. Il farmacista potrà “sconfezionare” i medicinali per evitare sprechi
Al momento il provvedimento, già operativo dal 23 marzo, riguarda 8 principi attivi: amoxicillina, co-amoxicillina, cefuroxima, levofloxacina, morfina, idromorfone, ossicodone e ossicodone-naloxone. L’obiettivo è erogare una quantità minore di farmaci, evitando sprechi, anche se non c’è limite alla quantità, decisa dal medico in base alle necessità del paziente. Si tratta comunque di una provvedimento provvisorio, che verrà revocato quando non ci saranno più problemi di approvvigionamento.
27 MAR -
La Svizzera corre ai ripari contro la carenza di farmaci e dà il via alla vendita sfusa di farmaci. Il nuovo sistema è scattato il 23 marzo scorso, al momenti per 8 principi attivi per i quali si riscontrano i problemi maggiori di approvvigionamento: amoxicillina, co-amoxicillina, cefuroxima, levofloxacina, morfina, idromorfone, ossicodone e ossicodone-naloxone.
In linea di principio, i medicinali verranno dispensati nella confezione originale più piccola disponibile in base alla terapia normalmente prescritta. “Vendendo il farmaco nella confezione originale si corre il rischio di dispensarne una dose maggiore rispetto a quella necessaria ai fini della terapia, con la conseguenza che le rimanenze inutilizzate dovranno poi essere smaltite”, spiega infatti l’Ufficio federale per l'approvvigionamento economico del Paese. Si raccomanda, pertanto, la prescrizione e la vendita sistematiche di singole unità di farmaco, se la confezione delle dimensioni giuste non è disponibile. “Così facendo i medicamenti possono essere ripartiti su un maggior numero di pazienti e si evita l'eliminazione delle rimanenze inutilizzate”.
L’Ufficio federale precisa, tuttavia, che non c’è limite alla quantità di medicamenti prescritta o venduta, che varia in base alle indicazioni terapeutiche. “La Confederazione non si pronuncia in merito alla dose da dispensare in funzione della terapia. Tale decisione resta di competenza dei medici e corrisponde alla quantità di farmaco necessaria affinché la terapia sia efficace”, precisa in una nota. “Ciò consente alle persone affette da disturbi o malattie croniche di essere esonerate dalla misura, in quanto la tipologia di cura seguita non genera rimanenze. I pazienti continueranno a ricevere la dose di cui hanno bisogno in base alla terapia prescritta”.
Il provvedimento, spiega l’Ufficio, è provvisorio ma si è reso necessario dall’aggravamento della “già tesa situazione che caratterizza la disponibilità di agenti terapeutici”. Anche la Federazione svizzera dei medici (FMH) e l'associazione svizzera dei farmacisti (pharmaSuisse), sottolinea l’Ufficio, “appoggiano l'attuale raccomandazione nell'interesse del paziente. Ciò è significativo, in quanto i medici e i farmacisti si ritrovano a dover gestire l'onere supplementare legato alla misura”. In ogni caso il provvedimento verrà revocato “non appena la situazione dell'approvvigionamento si sarà stabilizzata”.
Rispetto della sicurezza degli agenti terapeuticiL’Ufficio federale per l'approvvigionamento economico spiega, inoltre, che “per motivi di sicurezza degli agenti terapeutici, la vendita sfusa non è praticabile per tutti i tipi di medicamenti”. Non sono adatti, ad esempio,” i fluidi, le pastiglie effervescenti o le compresse e le capsule in contenitori multidose. Le compresse e le capsule contenute nei cosiddetti ‘blister’ (contenitori monodose con vani a forma di bolla) non devono essere espulse dal blister, che va consegnato integro al paziente”. L'Ufficio federale per l'approvvigionamento economico del Paese pubblica la lista dei principi attivi sul suo
sito web (Penurie attuali) e sui suoi canali social. Le farmacie e i medici vengono informati dalle rispettive associazioni professionali sulle modifiche subite dalla lista. La lista viene aggiornata mensilmente
Le farmacie e gli studi medici dotati di farmacia privata devono etichettare, controllare e documentare le singole unità di medicamento dispensate in base alla confezione originale. La documentazione assicura la tracciabilità del prodotto, importante in caso di ritiro dal mercato. Insieme alla quantità sfusa, al paziente devono essere fornite le informazioni a cui avrebbe accesso acquistando la confezione originale, nello specifico il foglietto illustrativo.
Occorre rilevare che non tutti i Cantoni prevedono il sistema della cosiddetta ‘dispensazione diretta’ negli studi medici. Tale ambito è disciplinato dalla legislazione cantonale. Tuttavia, anche i medici dispensanti sono invitati a ricorrere alla vendita sfusa.
Altri dettagli su come funziona nella pratica il nuovo sistema sono contenuti in un articolo di
Ticinonews, che si è recato presso la Farmacia Internazionale di Melide per parlarne con la titolare e farmacista
Mathilda Leardo. In sostanza, spiega l’articolo, il cliente si reca in farmacia con la ricetta: “Dopo averla visionata – spiega la farmacista -, calcoliamo il numero effettivo di pastiglie che servono per il trattamento e dispensiamo al paziente solo quel numero di pillole. La quantità restante rimane invece in farmacia”. La confezione già aperta è comunque rintracciabile grazie all’apporto di un’etichetta col nome del paziente unitamente alla data di scadenza e al numero di lotto.
Ma come cambierà il prezzo del farmaco con il nuovo sistema? “Se il numero di pastiglie richieste è decisamente inferiore a quelle presenti nella confezione, allora il costo sarà minore, perché si paga la singola pastiglia”.
27 marzo 2023
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