I dati sull'inverno demografico dell'Italia "continuano ad essere drammaticamente in discesa". Mentre "ci occupiamo delle cronicità di un Paese che invecchia sempre di più, è il momento di porre al centro dell'attenzione le azioni concrete in tema di natalità. Lo dico con chiarezza: non è in discussione l'accoglienza - il nostro è un Paese da sempre accogliente e resterà tale - ma accogliere gli altri non può essere un surrogato della nostra incapacità come Paese di porre in atto azioni concrete che aiutino i più giovani a fare figli. Faccio riferimento ai sostegni economici che vadano al di là del pur utile bonus bebè. Serve un welfare aziendale che si prenda cura e carico dei bambini fino all'età scolare. E poi ipotizzare ulteriori misure, ad esempio eliminare l'Iva sui prodotti per l'infanzia per le famiglie giovani più indigenti". Così il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia, intervenendo sui nuovi dati dell'Istat sul calo di nascite in Italia: -3,4% nel 2023 e -2,1% nei primi 7 mesi del 2024.
Secondo il direttore Vaia, è il momento di "rilanciare il ruolo dei consultori familiari sul territorio per rafforzare il senso di genitorialità e sostenere da un punto di vista psicosociale le coppie. Questo - conclude - anche in funzione di un ruolo sempre più forte e integrato del ministero della Salute sui temi socio-sanitari".