Aodi (Amsi): “In Italia il 35% di interventi irregolari, serve una legge nazionale”
25 MAR - Serve “una legge a livello nazionale affinché autorizzino le strutture pubbliche e private ad effettuare le circoncisioni presso gli ospedali con costi accessibili per garantire il diritto alla salute e evitare il canale delle circoncisioni clandestine”. È l'appello di
Foad Aodi, fondatore dell'Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi), consigliere dell'Ordine dei medici di Roma e coordinatore area rapporti con i Comuni e Affari Esteri e Area Riabilitazione dell'Omceo, commentando la notizia della morte del bimbo di Scandiano (Reggio Emilia) a seguito di una circoncisione fatta a casa
.
Le circoncisioni clandestine, aggiunge, a dicembre erano “più del 35% a livello nazionale” in base alle statistiche Amsi, poi «scese in questi tre mesi al 25% dopo la tragica morte del bambino a Monterotondo sempre a seguito di una circoncisione a domicilio”.
Un episodio, ricorda, che “ha contribuito all'aumento delle richieste da parte delle famiglie musulmane all'Amsi e Co-mai(Comunità del mondo arabo in Italia) dove poter effettuare la circoncisione in modo regolare e sicuro” e a costi contenuti. In tutto, sottolinea, sono 11mila le circoncisioni effettuate ogni anno in Italia e nei Paesi di origine.
25 marzo 2019
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