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Covid. Il Canada adotta il test rapido testato al Pascale

Il test rapido, testato per la prima volta nell'istituto partenopeo ha ottenuto dal Governo canadese l’autorizzazione quale dispositivo medicale abilitato al test umano: è in grado di dare una risposta in un’ora e 40 minuti grazie a un kit diagnostico che permette di verificare la presenza di materiale genetico senza la necessità di estrarlo e purificarlo dal campione prima dell’analisi stessa

05 OTT - “Quando un governo come quello canadese, uno dei più rigorosi al mondo per le sue procedure ‘draconiane’ di verifica dei bandi pubblici, fornisce un’autorizzazione in un settore così delicato come quello della lotta al Covid 19, è davvero un grande risultato per il mondo della ricerca e dell’industria italiana”.

Questo il commento che arriva dall’Istituto nazionale tumori Irccs Fondazione Pascale di Napoli dopo il via libera dal Canada al test rapido per la diagnosi del coronavirus, testato clinicamente per la prima volta nell’istituto napoletano.
Nelle scorse settimane un’equipe di medici e ricercatori del Pascale hanno lavorato in tandem con il team di un azienda multinazionale attiva nel settore delle biotecnologie medicali, per la validazione di un nuovo tipo di test rapido, basato su analisi genetica. Un test in grado di dare una risposta in un’ora e 40 minuti grazie a un kit diagnostico che permette di verificare la presenza di materiale genetico senza la necessità di estrarlo e purificarlo dal campione prima dell’analisi stessa, in quanto viene estratto direttamente nella cartuccia durante il processo analitico.
 

“In questo modo – spiega il direttore sanitario del Pascale, Leonardo Miscio – si abbattono significativamente i tempi e i costi legati alla classica analisi di laboratorio, con un grado di affidabilità in accordo con i principali test molecolari attualmente in commercio”.
I primi risultati di questi test stanno dando segnali decisamente positivi, in qualche modo “confermati” dall’approvazione canadese che ha deciso di adottarli. Un risultato ancora più rilevante, se si considera che il “bCUBE”, il gioiello tecnologico al cuore della piattaforma di analisi genetica mobile che permette di realizzare il test, è al momento l’unica soluzione diagnostica periferica (cioè che non richiede un laboratorio) commercialmente disponibile in tutto il Canada. Una riprova ulteriore che la ricerca italiana, e in mai come in questo caso, napoletana, non teme confronti a livello internazionale.

“La nostra ricerca – dice il direttore scientifico dell’Irccs partenopeo, Gerardo Botti – rappresenta ormai un sicuro riferimento internazionale per il quale siamo davvero orgogliosi”.

Soddisfazione a cui si aggiunge quella del direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi: “Il Pascale è un riferimento mondiale. L’affidabilità dimostrata nella ricerca oltre che nella dimensione assistenziale, fa sì che player internazionali si rivolgano a noi con fiducia”.
 

05 ottobre 2020
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