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A Paestum la Scuola Internazionale sulle Maxiemergenze del Consiglio d’Europa

Sarà la cittadina in provincia di Salerno la sede della scuola europea dove addestrare i manager a gestire maxiemergenze, catastrofi,  ovvero tutte quelle situazioni in cui si verifica un evento che mette a rischio la salute o la vita di un gran numero di persone, come ad esempio in caso di esplosioni, incidenti ferroviari, incidenti aerei, terremoti.

24 GEN - Sarà Paestum in provincia di Salerno la città italiana in cui avrà la sede la Scuola Internazionale sulle Maxiemergenze del Consiglio d’Europa istituita con un protocollo di intesa sottoscritto proprio all’ombra dei Templi della Magna Grecia tra le delegazioni della Repubblica di San Marino, la Federazione Russa, la Repubblica della Slovacchia, la Repubblica di Malta e la Repubblica Ucraina
 
A seguito della riunione congiunta dei Corrispondenti Permanenti e dei Direttori dei Centri Specializzati dell’Accordo EUR-OPA del Consiglio d’Europa (Parigi, 5-6 novembre 2019), in cui i rappresentanti di San Marino hanno proposto di valutare progetti che prevedono un'ampia collaborazione dei Partner di EUR- OPA, riflettendo le intenzioni dell'Accordo EUR-OPA e in quest’ottica è stato presentato infatti, il progetto della Disaster International School.
 
L’incontro di Paestum è servito a definire il progetto con un gruppo di rappresentanti selezionati per identificare il curriculum disciplinare e gli obiettivi della Scuola.

I rappresentanti degli Stati membri di EUR-OPA (Federazione Russa, Ucraina, Slovacchia, Malta, San Marino) sono stati scelti tra un gruppo più ampio di Stati membri che hanno espresso l’interesse per questa iniziativa. Durante l'incontro di Paestum, i partecipanti, soci fondatori dell’iniziativa, hanno espresso pieno sostegno alla progettazione della Scuola Internazionale per Disastri presentata da CEMEC di San Marino, nonché il loro impegno a realizzare in loco il primo modulo pilota informativo.
 
In seguito all'incontro di Paestum, saranno invitati il Segretariato EUR-OPA e i Corrispondenti Permanenti a sostenere questa iniziativa, considerandola un'importante pietra miliare non solo per il futuro della cooperazione internazionale ma anche per il futuro dell'Accordo stesso.
 
Il CEMEC e i Delegati hanno ringraziato l’Amministrazione Comunale di Paestum che nella figura del Sindaco Avvocato Francesco Alfieri ha pienamente supportato l’iniziativa, aprendo una importante opportunità per la possibilità che una delle sedi del CEMEC e della Scuola Internazionale possano essere inaugurate presto nel Comune di Paestum-Capaccio.

Negli ultimi decenni le organizzazioni internazionali, le autorità e le istituzioni nazionali, ha precisato Franco Alfieri, Sindaco di Capaccio-Paestum e sostenitore dell’evento, hanno riscontrato la necessità di trovare risposte coordinate e maggiore collaborazione per affrontare i sempre più frequenti e gravi disastri, siano essi naturali o causati dall’uomo.
 
La Medicina delle Catastrofi, non a caso, nasce dal bisogno di unificare le esperienze e le  competenze di specialisti che partecipano con vario titolo all’organizzazione sanitaria in  caso di maxiemergenza ed ha come compito quello di divulgare un concetto di  medicina diversa da quello tradizionale, caratterizzato da problematiche specifiche e  strettamente coinvolgenti anche operatori non sanitari, perché siano in grado di  rispondere correttamente e professionalmente ad un evento eccezionale che preveda  il loro coinvolgimento.
 
La medicina delle grandi emergenze e delle catastrofi è l’area medica che analizza e comprende tutte le procedure mediche e di primo soccorso che vengono attuate in caso di maxiemergenza o di catastrofe, cioè tutte quelle situazioni in cui si verifica un evento che mette a rischio la salute o la vita di un gran numero di persone, come ad esempio in caso di esplosioni, incidenti ferroviari, incidenti aerei, terremoti. Ecco perché occorre formare dei manager in grado di fornire la risposta sanitaria corretta quando le risorse sono insufficienti rispetto alle necessità dell’evento, e si basa sull’integrazione delle varie componenti dei soccorsi (sanitari e logistici). Nella medicina dei disastri vanno sempre considerati due aspetti basilari:
 
- integrazione tra le istituzioni dei soccorsi, ossia la condizione per giungere a una sinergia operativa finalizzata a un obiettivo comune;
 
- concetto di vittima esteso nella sua globalità, ossia non soltanto morti e feriti, ma tutti coloro che sono stati colpiti negli affetti e nella psiche.
 
Non si trovano facilmente allo stato istituzioni pubbliche dove si concentrano competenze e abilità tecniche richieste nel disaster management. Il core dell’addestramento nella gestione delle catastrofi deve includere il trasposto delle vittime, la gestione delle emergenze, l'emostasi, le tecniche di bendaggio, fissaggio e movimentazione manuale, l’osservazione e il monitoraggio degli assistiti, il triage delle maxiemergenze, il controllo delle infezioni attraverso misure igieniche di profilassi e interventi educativi rivolti alla popolazione riguardanti la prevenzione primaria, la gestione dell’aspetto psicologico delle vittime (stress post-traumatico), la rianimazione cardiopolmonare, la cura delle lesioni, la gestione di accessi venosi e la registrazione dei dati relativi alla cura degli assistiti. 
 
L’intesa raggiunta a Paestum riuscirà a dare adeguate risposte e la preparazione necessaria per poter affrontare anche i cosiddetti rischi maggiori.
 
Domenico Della Porta
Presidente Osservatorio Nazionale Malattie Occupazionali e Ambientali Università degli Studi di Salerno

24 gennaio 2020
© Riproduzione riservata

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