Ricette elettroniche. Da Omceo e Fimmg Napoli parte la denuncia: “Sistema a singhiozzo, situazione insostenibile”
A rendere ancora più critiche le conseguenze del malfunzionamento dei sistemi informatici è l’iperafflusso di pazienti negli studi medici legato al picco influenzale. Scotti (Omceo): “Chi ha il compito di governare il sistema lo faccia, i medici non possono diventare capri espiatori”. Per Calamaro e Sparano della Fimmg “una situazione insostenibile, che rischia di degenerare in un vero e proprio collasso assistenziale”.
10 GEN - “Con gli studi pieni a causa del picco influenzale ci stiamo ritrovando a combattere con i sistemi informatici per le ricette elettroniche che funzionano a singhiozzo. Una situazione insostenibile, che rischia di degenerare in un vero e proprio collasso assistenziale”. Dalla Fimmg Napoli, per voce dei vertici provinciali
Corrado Calamaro e
Luigi Sparano si leva un allarme molto chiaro e, allo stesso tempo, un appello ai direttori generali di ASL e aziende sanitarie affinché ciascuno faccia la propria parte per evitare il tracollo.
Il problema, spiegano dal sindacato, riguarda in modo particolare il sistema informatico grazie al quale vengono gestite le prescrizioni mediche informatizzate, che in questi primi giorni dell’anno sta manifestando seri problemi di funzionalità. “Un incubo per i medici di famiglia – proseguono dalla Fimmg Napoli – perché proprio questo è uno dei periodi caldi, a causa dell’influenza di stagione e di tutte le complicanze che ad essa si associano. Con decine e decine di visite al giorno, ci troviamo spesso a perdere un tempo infinito su un interfaccia che funziona a singhiozzo”.
Per non “abbandonare” gli assistiti, rimandandoli ad un secondo momento, i medici di famiglia stanno ovviando al problema compilando le cosiddette “ricette rosse”. Cosa che garantisce la continuità assistenziale e la copertura delle prestazioni nelle strutture pubbliche e accreditate. Ma è in questo passaggio che si sta manifestando un ulteriore problema.
“Decine e decine di pazienti – concludono Calamaro e Sparano – stanno tornando indietro ricette alla mano, lamentando di non essere riusciti a prenotare la prestazione necessaria. Da più parti si sentono dire che la ricetta rossa non va bene, ma questo non è vero. E’ solo che andrebbe trascritta a mano ed evidentemente questo ad alcuni “sportellisti” non è gradito. Tuttavia, negare ai cittadini ciò che spetta loro di diritto non è accettabile”.
Che la situazione vada presto ripresa ne è convinto anche il presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli
Silvestro Scotti: “Quello che sta accadendo – dice – va oltre ogni possibile immaginazione. Ben oltre i limiti della decenza e della coscienza. Spero che i direttori generali delle ASL e delle aziende ospedaliere, e più in generale chiunque abbia la responsabilità di gestire il sistema, si adoperi immediatamente affinché sia garantito ai cittadini l’accesso alle cure e alle prestazioni e pertanto che sia chiarito agli erogatori che le ricette rosse sono pienamente valide e non che sono sbagliate o non più valide come viene usualmente detto con la conseguenza che i medici vengano, colmo dei colmi, messi alla berlina e in cattiva luce nei confronti dei pazienti. Non è tollerabile che ancora una volta il medico sia utilizzato come capro espiatorio del sistema, non lo è anche alla luce del clima di grande diffidenza e di violenza che ormai è sotto gli occhi di tutti”.
10 gennaio 2020
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