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San Giovanni Bosco di Napoli. Uomo denuncia sul web gravi carenze e chiede che “gli ispettori chiudano questo scempio”. Ma per gli ispettori accuse sono infondate

L’uomo aveva raccontato di una paziente in codice rosso presa correttamente in carico dal medico del pronto soccorso ma nell’indifferenza di altri infermieri. Ma il Dg Verdoliva riferisce che “i nostri ispettori hanno portato avanti un’indagine approfondita che dimostra senza ombra di dubbio che la denuncia fatta su Facebook non ha alcun fondamento”. Ora la Asl sta valutando una eventuale azione legale nei confronti di chi aveva lanciato accuse.

13 NOV - Si è conclusa in tempi rapidissimi l’indagine interna avviata dal direttore generale della Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, per accertare quanto accaduto sabato scorso al presidio San Giovanni Bosco dove, stando alla denuncia web del familiare di un paziente, ci sarebbe stata una negligenza in un soccorso di una donna giunta in codice rosso al pronto soccorso.

L’uomo aveva postato un video, rilanciato su Facebook anche dal consigliere Francesco Emilio Borelli, nel quale parlava di una paziente in codice rosso presa correttamente in carico dal medico del pronto soccorso ma nell’indifferenza di altri infermieri. Denigrando, senza mezzi termini, il personale e chiedendo addirittura la chiusura del presidio. Il video era stato prontamente ripreso e rilanciato sul web e su molte chat oltre che si mezzi d’informazione.
 
 
“I nostri ispettori intervenuti già sabato sera - spiega Ciro Verdoliva - hanno portato avanti un’indagine approfondita che dimostra senza ombra di dubbio che la denuncia fatta su Facebook non ha alcun fondamento. Resta purtroppo nell’immaginario di molti utenti l’idea di un ospedale pericoloso e privo di professionalità. Un torto ai medici, agli infermieri, agli operatori socio sanitari ed al personale tecnico e amministrativo, donne e uomini che ce la stanno mettendo tutta per dimostrare la professionalità e riscattare l’immagine del presidio e dell’Azienda”.

Ora l’azienda sta valutando con il proprio staff legale gli estremi di un’azione nei confronti di chi aveva lanciato accuse di comportamenti degli infermieri negligenti. Comportamenti che, tuttavia, dall’ispezione che si è avvalsa anche dell’analisi tecnica delle immagini dell’impianto di videosorveglianza, non sono emersi emergono. D’altro canto la paziente in questione, giunta in codice rosso, in preda a convulsioni, ha poi eseguito la Tac (risultata negativa) e il caso è stato declassato in codice giallo. “La donna è stata ricoverata – dicono fonti interne all’ospedale della Doganella – ed è stata assistita senza pericolo di vita con piena soddisfazione dei familiari”.

Ettore Mautone

13 novembre 2019
© Riproduzione riservata

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