Campania. La Regione offre 60 euro l’ora ai pediatri per smaltire code ai pronto soccorso durante il ponte pasquale e del 1 maggio. Ma Snami e Smi insorgono: “Aumenta spesa e penalizza i medici della CA”
Lo prevede il progetto “CO.S.PED.” pensato per ridurre il ricorso ai Pronto Soccorsi pediatrici durante le festività tra il 20 aprile e il 1 maggio. Ma per lo Smi e lo Snami si crea disparità trai medici e aumenta i costi per la sanità pubblica (“il compenso dei pediatri, con i contributi, arriverebbe a quasi 800 euro per un turno di 12 ore contro i 29 euro lordi dei medici di Specialistica Ambulatoriale”). Presentato un esposto alla Corte dei Conti. Chiesto il ritiro del decreto. IL DECRETO
17 APR - La regione Campania con un suo decreto dirigenziale, il n. 70 del 9 aprile del 2019, ha dato corso al Progetto di Consulenza Specialistica Pediatrica “CO.S.PED.” allo scopo d’intercettare i codici bianchi pediatrici sul territorio e ridurre il ricorso ai Pronto Soccorsi pediatrici durante le festività tra il 20 aprile e il 1 maggio. Ma i sindacati insorgono, perché “tale misura è ai limiti del paradosso in quanto causa un aumento di spese per il servizio sanitario pubblico e crea una disparità salariale tra i medici”, come evidenzia
Luigi De Lucia, Segretario regionale della Campania dello SMI. Sulla stessa linea lo Snami, che ha firmato un esposto presentato alla Corte dei Conti per segnalare le criticità e chiedere il ritiro del decreto.
“Occorre ricordare – spiega De Lucia in una nota - che l’attività pediatrica è svolta regolarmente durante i giorni feriali dai Pediatri di Libera Scelta mentre la medesima attività è svolta nei giorni festivi, prefestivi e notturni dai medici di Continuità Assistenziale.
Nel progetto di consulenza si offrono 60 euro ad ora. “Più i contributi fanno quasi 800 euro per un turno di 12 ore, di compenso ai Pediatri di Libera Scelta, ad un costo che sembra spropositato in quanto per la medesima prestazione viene erogato un compenso 29 euro lordi ai medici di Specialistica Ambulatoriale”, evidenzia lo Smi. Il tutto per una attività che “può essere svolta molto bene dai medici della Continuità Assistenziale con circa 23 euro lordi all’ora. Siamo al libero arbitrio”, continua De Lucia.
Per lo Smi, dunque, “il provvedimento regionale crea una disparità salariale trai i medici, favorendo la duplicazione delle spese, non valorizzando a pieno le competenze dei medici di Continuità Assistenziale. Il decreto deve essere ritirato, per il bene dei pazienti e per il rispetto della professione medica”. Anche lo SMI si dice pronto a presentare un esposto alla Corte dei Conti “anche se già in questo senso alcuni medici di Continuità Assistenziale della Campania abbiano provveduto a farlo”.
Anche per Antonio Merola, sindacalista dello Snami e firmatario dell’esposto già sempre ntato, “il meccanismo adottato è oneroso e controproducente. Infatti a tali Pediatri non viene richiesto di essere presenti nei locali del Pronto Soccorso, ma di ‘rinforzare’ le guardie mediche sul territorio. Ciò, a parere dei medici di guardia medica che hanno scritto un esposto alla Corte dei Conti, crea un contenzioso con i medici di guardia medica: i pediatri lavorano solo di giorno nei festivi e prefestivi (ad un costo esorbitante), i medici di guardia medica anche di notte e mediante visite domiciliari”.
“L’Asl Caserta – conclude Merola - per lo stesso motivo, chiese ai medici di Guardia Medica di intercettare i codici bianchi (non pediatrici), ma invitando i medici stessi a lavorare nell'ambito della struttura Ospedaliera. Perché per i pediatri non è stato previsto lo stesso meccanismo?”.
17 aprile 2019
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