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Per la medicina generale serve molto di più di quanto fatto dalla Regione

20 MAR - Gentile Direttore,
purtroppo leggendo il suo giornale si evidenzia che la medicina generale nella nostra Regione appare profondamente divisa su molti e fondamentali temi (vedi le lettere di Tuccillo e Senese). Una categoria, la nostra, che invece dovrebbe essere unita al fine esclusivo di tutelare gli interessi di tutti ed i livelli occupazionali. Sono costretto a dover precisare che il Sindacato dei Medici Italiani SMI nella Asl Napoli 1 centro ed in tutta la Regione Campania è la seconda sigla sindacale per numero di iscritti in termini di consistenza e che occupa un ruolo in forte crescita di consensi tra i medici e che storicamente ha sempre lavorato per garantire i diritti di tutti i medici ed aumentare i servizi pubblici al cittadino.

In Campania la nuova graduatoria Regionale che verrà pubblicata in autunno è stata rimodulata su altri parametri con la dichiarazione di ‘chi è già titolare di convenzione o altre titolarità’. Una importante novità condivisa da tutte le OO.SS. ma che non porterà purtroppo grossi stravolgimenti: infatti si evince che i medici che hanno effettuato il Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale ultimato dagli anni 2008/2009 in poi, e quindi 10 anni fa, non hanno ancora trovato una occupazione stabile pur avendo maturato i punteggi previsti dalle sostituzioni in assistenza primaria, continuità assistenziale e 118. Solo alcuni dei colleghi formati dal 2008 in poi che si sono trasferiti nelle Regioni del nord sono poi tornati titolari in Campania. Un dato quindi molto negativo che deve essere noto alla politica Regionale per indirizzare al meglio l'orientamento.

La Regione Campania ha investito risorse per formare medici di medina generale che da 10 anni lavorano nel precariato e non riescono a trovare nella stessa Regione la doverosa stabilizzazione questo è un dato oggettivo che tutti gli addetti ai lavori conoscono bene. Un netto contrasto con la prevista carenza dei medici dovuta ai pensionamenti.

Studi effettuati recentemente dalla nostra O.S. evidenziano che sarebbero almeno 1800 i medici in graduatoria Regionale in attesa di prima convenzione oltre alle centinaia di colleghi titolari al nord in attesa di trasferimento un numero in grado quindi di soddisfare i previsti pensionamenti almeno per i prossimi 5 anni.

Ritengo necessario anche evidenziare l'importanza del servizio di continuità assistenziale notturno e festivo su tutto il territorio Regionale, un servizio di prossimità al cittadino che non deve essere smantellato ma anzi ulteriormente organizzato con supporti informatici e gestionali ma che non può essere ritenuta una fonte per liberare risorse. Infatti alcune Regioni tra cui la Emilia Romagna in questi giorni stanno attuando una seria e profonda riorganizzazione della continuità assistenziale immettendo risorse finalizzate al potenziamento dei presidi pubblici territoriali utilizzando anche infermieri ed altri professionisti negli ambulatori notturni pubblici (UCCP avanzata).

Questi sono i modelli a cui ci rivolgiamo per dare maggiore assistenza pubblica ai cittadini e decongestionare i pronto soccorso e non certamente la soppressione del servizi ai cittadini per privatizzare e le cui responsabilità sarebbero solo ed esclusivamente della parte pubblica.

Ernesto Esposito
Segretario Aziendale Smi Asl Napoli 1 centro


20 marzo 2019
© Riproduzione riservata

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