Continuità assistenziale. De Lucia (Smi Campania): “Ripristinate le indennità per i medici della Asl di Avellino”
Le indennità sarebbero state “autonomamente ed illecitamente sospese dalla Asl” per la mancata formazione dei medici in urgenza prevista dall’Accordo integrativo regionale per razionalizzare l’intervento della urgenza nella popolazione infantile. Ma per lo Smi “in eventuale assenza della stessa, la prestazione come dato oggettivo effettivamente espletato andava non solo fornita ma soprattutto retribuita”.
14 MAR - Ristabilito in Irpinia l’Accordo integrativo regionale per i medici della continuità. “Nella seduta del Comitato Regionale della Campania, svoltasi nella giornata del 12 marzo, il Sindacato medici italiani (Smi) ha infatti sollecitato ed ottenuto il ripristino delle quote economiche spettanti ai medici della Continuità Assistenziale, che da tempo nella provincia di Avellino l’Asl, in modo unilaterale ed antisindacale, aveva autonomamente ed illecitamente sospeso agli operatori sanitari”, da sapere
Luigi De Lucia, segretario regionale dello Smi.
Lo Smi ha fatto presente che l’articolo 9 comma 3 dell'Accordo Integrativo regionale recita come “tenuto conto dei compiti di cui all’art 5 punto sei del presente Capo ed in considerazione che la Campania presenta in rapporto il più alto tasso di natalità, ma anche il maggiore tasso di morbilità e mortalità infantile, al fine di razionalizzare massimamente l’intervento della urgenza in una fascia di età ad elevato rischio anche tramite una adeguata formazione degli operatori, le parti concordano che ai medici di Continuità Assistenziale è corrisposta una indennità oraria di € 3,00 per ora di attività svolta. La corresponsione dell’indennità decorre dal primo ottobre 2003”.
Per De Lucia “quindi, tale prestazione poteva anche essere supportata da una adeguata preparazione degli stessi operatori sanitari ma che, in eventuale assenza della stessa, la predetta prestazione come dato oggettivo effettivamente espletato, andava non solo fornita ma soprattutto retribuita”.
“La ricezione della corretta applicazione della norma presso il Comitato ex Art. 24 della Campania ha permesso, grazie alla tenacia ed alla fermezza della mia parte sindacale – prosegue De Lucia – di ripristinare quanto lecitamente dovuto ai medici di Continuità Assistenziale”.
Secondo il sindacato medico, il motivo del mancato pagamento “era chiaramente pretestuoso: infatti la mancata formazione, inadempienza dell’Asl Avellino, veniva adottato come causa”.
“
Lo Smi ha assolto, in questo modo – conclude il segretario regionale – a uno dei compiti essenziali del sindacato: difendere sempre i diritti della categoria medica”.
14 marzo 2019
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