Colera a Napoli. La precoce identificazione dei due casi prova l’efficacia della nostre rete di controllo delle malattie infettive
I due casi di colera, in una donna e nel figlio di due anni, rientrati da poco dal Bangladesh, ed attualmente ricoverati presso l’ospedale Cotugno di Napoli sono i primi casi dopo ben 10 anni dal precedente di Milano del 2008. In Europa gli ultimi casi risalgono al 2015: uno in Germania ed uno in Belgio
04 OTT - Il colera è una malattia infettiva batterica causata dal vibrione del colera caratterizzata da vomito e numerose scariche di diarrea con feci acquose e profonda disidratazione. Il colera può portare a morte neonati o anziani che non vengano prontamente reidratati per via orale e/o endovenosa.
La presenza di colera in paesi poveri è direttamente associata a un generale stato di povertà e di degrado con carenza di acqua potabile e a inadeguate condizioni sanitarie. Attualmente nella penisola arabica in Yemen è presente la più grande epidemia di colera al mondo favorita dalla completa assenza di sanità pubblica e dalla guerra civile in atto nel paese ignorata dai mass media italiani. Sono stati segnalati più di 1.100.000 casi e 2.300 morti negli ultimi 14 mesi.
I due casi di colera, in una donna e nel figlio di due anni, rientrati da poco dal Bangladesh, ed attualmente ricoverati presso l’ospedale Cotugno di Napoli sono i primi casi dopo ben 10 anni dal precedente di Milano del 2008. In Europa gli ultimi casi risalgono al 2015: uno in Germania ed uno in Belgio.
Durante l’allarme colera del 1973 l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive ricoverò 4 dei 9 casi di colera diagnosticati in Italia e gestì in regime di ricovero circa 3.000 persone con diarrea con diversa causa infettiva.
La precoce identificazione dei 2 casi di Napoli evidenzia il ruolo rilevante dalla rete dei reparti di malattie infettive distribuiti capillarmente su tutto il territorio italiano che, attraverso una approccio sindromico, riescono a gestire efficacemente anche patologie inusuali come il colera virtualmente assente da anni sul territorio nazionale.
Prof. Giuseppe Ippolito
Direttore scientifico Inmi Spallanzani
04 ottobre 2018
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