Avellino. Tagli alla Continuità assistenziale. Smi: “Pronti a mobilitazione”
La Asl sta adeguando il numero di medici di continuità assistenziale ai parametri fissati dalla Regione. Gli esuberi sono già 14, ma il loro numero potrebbe salire a 70. Smi: “Trasmetteremo gli atti ai nostri legali per valutare la correttezza e il rispetto delle procedure”
25 MAG - Medici di continuità assistenziale in subbuglio alla Asl di Avellino. È partito ieri il piano della direzione aziendale che porterà ad adeguare il numero dei medici ai parametri imposti dalla Regione: 1 medico ogni 5.000 abitanti tranne che nelle cosiddette, “aree disagiate”, ovvero Alta Irpinia e Baronia, dove il parametro vale per 1 ogni 1.500.
Già ieri, secondo quanto riportato dalla stampa locale, sono saltati i primi 14 medici, ma il numero potrebbe crescere fino a 70.
In mattinata lo Smi della Asl Napoli 1, in una nota, si era detto pronto a mobilitarsi a fianco dei colleghi irpini. Inoltre tramite la rappresentanza locale ha fatto richiesta alla Asl Avellino degli atti riguardanti la rimodulazione della continuità assistenziale. “Il Sindacato dei Medici Italiani Campano si è già mobilitato quindi e provvederà a trasmettere tutti gli atti che perverranno dalla Asl di Avellino all'ufficio legale del Sindacato dei Medici Italiani a Roma per valutare la correttezza ed il rispetto delle procedure poste in essere nonché gli adempimenti previsti dalla legge”, ha fatto sapere in una nota in cui hanno anticipato che avrebbero richiesto un incontro con la Regione Campania e con il ministro della salute “poiché la eventuale riduzione del numero dei medici in servizio determinerebbe di fatto oltre che ai gravissimi disservizi per la cittadinanza anche un ulteriore rischio per la incolumità dei medici aumentando quindi il numero delle possibili aggressioni”.
Nel corso della giornata, la conferma del taglio ai medici di continuità assistenziale è arrivata dalla Asl.
Secondo quanto riportato dalla testata avellinese OrticaLab, il direttore generale dalla Asl di Avellino Maria Morgante pur rassicurando che “allo stato non è prevista alcuna soppressione di sedi di Continuità Assistenziale, che vengono confermate nel numero di 42”, ha ammesso che “il numero dei medici di Continuità Assistenziale sul territorio provinciale è definito dalla normativa regionale che stabilisce la dotazione organica del servizio di Continuità assistenziale in base a criteri ben definiti”.
Il taglio, dunque, salvo interventi dell’ultim’ora, sembra inevitabile. E a questo starebbe lavorando l’Azienda Sanitaria Locale: siamo “al lavoro per ottenere dal Comitato Regionale un incremento delle aree disagiate per l’assistenza sanitaria che saranno riconosciute in base ai parametri stabiliti, con l’obiettivo di incrementare la dotazione organica dei medici di Continuità assistenziale a livello aziendale nonostante l’esubero di unità mediche attualmente operanti sul territorio”, ha aggiunto la manager.
In particolare si punta alla “pubblicazione di ben 17 carenze per la Continuità Assistenziale, che porterà alla stabilizzazione a tempo indeterminato di altrettanti medici che hanno operato fino ad oggi in qualità di sostituti”.
25 maggio 2018
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