Ernia inguinale. Al Day Surgery del San Giovanni Bosco addio al dolore cronico con la protesi autofissante
Grazie a un’innovativa metodologia chirurgica realizzata nell’Hernia Center della struttura napoletana è possibile risolvere definitivamente il dolore cronico, principale complicanza della malattia che colpisce un uomo su cinque. Dimissioni immediate in totale sicurezza con una riduzione delle recidive
03 GEN - Tempi rapidi di dimissione, diminuzione dei rischi di recidiva e scomparsa del dolore cronico. È questo l’identikit della Apom, innovativa tecnica chirurgica con protesi autofissanti, eseguita nel servizio di Day Surgery del San Giovanni Bosco di Napoli, che consente di trattare l’ernia inguinale scongiurando il rischio di complicanze. E senza nessun esborso da parte del cittadino.
Sono circa 2milioni gli italiani a rischio: l’ernia di inguinale colpisce infatti un uomo su cinque, il 20% della popolazione maschile, con conseguenze pesanti non solo in termini di costi diretti, ma anche di giornate lavorative perse proprio a causa del dolore cronico. Una complicanza quest’ultima, determinata dai sistemi di fissaggio delle protesi che possono danneggiare i nervi del canale inguinale.
Un problema che si può però superare proprio grazie alla metodologia Apom, messa a punto dal chirurgo francese
Philippe Chastan ed ereditata da
Angelo Sorge - responsabile del servizio di Day Surgery dove è attivo l’Hernia Center della struttura napoletana, nonché referente regionale della Ishaws (Italian Society of Hernia and Abdominal Wall Surgery) - e dalla sua équipe.
“Quella che applichiamo – ha spiegato Sorge – è una metodologia rivoluzionaria che utilizza protesi autofissanti, le Progrip, formate da poliestere e acido polilattico, che servono ad occludere la ‘porta erniaria’ attraverso cui fuoriesce il viscere. Nello specifico, si tratta di una rete a maglia larga, leggera e semiriassorbibile, con microancore in acido polilattico riassorbibili nell’arco di poco più di un anno, che ci consentono di posizionarla sul muscolo senza toccare i nervi sensitivi responsabili del dolore cronico. In sostanza, grazie a questa protesi possiamo realizzare un fissaggio spontaneo senza sutura, colla o altro, che evita al paziente il tipico dolore post intervento chirurgico. La tecnica Chastan è applicabile nella totalità dei casi, anche importanti – ha aggiunto – che possono essere trattati in Day Surgery riducendo il rischio di recidiva e i tempi di degenza”. I pazienti vengono infatti preparati all’intervento effettuando in una sola mattina tutte le indagini preoperatorie e, di regola, dimessi due ore dopo l’intervento chirurgico perfettamente in grado di camminare autonomamente.
Fiore all’occhiello della sanità campana, l’Hernia Center del San Giovanni Bosco vanta anche una mobilità attiva. “Siamo uno dei rari casi di mobilità al contrario – ha aggiunto Sorge – con pazienti che arrivano nella nostra azienda da altre Regioni. Inoltre siamo centro di formazione europeo per i chirurghi che intendono apprendere la tecnica: consideriamo che nelle nostre sale operatorie si eseguono in media 400 interventi all’anno, il numero maggiore in Campania e su mille pazienti monitorizzati per un anno abbiamo avuto solo due casi di recidiva”.
All’Hernia Center vengono trattati tutti i difetti di parete: ernia crurale, ernia epigastrica, ernia inguinale, ernia ombelicale, ernie rare e laparoceli. Dispone di un ambulatorio attivo ogni mattina a cui si accede con la richiesta del medico di famiglia. La prenotazione per visita chirurgica si può effettuare in farmacia oppure on line sul sito della Asl Napoli 1.
03 gennaio 2018
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