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Vaccini. Lorenzin: “La lista di quelli obbligatori per l’iscrizione a scuola sarà ampliata e verificata periodicamente”. Dentro sicuramente morbillo e rosolia, e forse anche la menigite

Lo ha spiegato ieri a Napoli il ministro della Salute intervenendo a un convegno sul nuovo Piano Vaccini. “Faremo una lista di vaccini obbligatori – ha detto – diversa da quella attuale, che verrà demandata al Ministero dopo aver sentito il parere del Consiglio e dell'Istituto Superiore di Sanità sulle vaccinazioni obbligatorie"

13 MAG - Vaccini da rendere obbligatori (oltre la platea di quelli che già lo sono per legge nazionale, ovvero l’epatite B, la difterite, il tetano e la Poliomielite) come precondizione indispensabile per l’iscrizione alla scuola dell’obbligo (un decreto ad hoc è stato già presentato in Consiglio dei ministri e sarà posto all’approvazione dell’Aula già la prossima settimana).
 
E poi la nomina del nuovo commissario ad acta per la sanità campana che manca all’appello da oltre un  mese dopo le dimissioni di Jospeh Polimeni tornato dal 3 aprile in Toscana (vedi altro articolo).
 
Sono questi i temi caldi di politica sanitaria affrontati ieri dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin giunta a Napoli per partecipare a un convegno dedicato alla presentazione del nuovo Piano nazionale vaccini.
 
Un incontro promosso in tempi non sospetti da Raffaele Calabrò, membro della commissione Affari sociali della Camera e Gabriella Fabbrocini, dermatologa della Federico II e componente del Consiglio superiore di Sanità, con la regia organizzativa dall’Ordine dei medici di Napoli.
 
In fila sul palco dell’antico refettorio di santa Maria La Nova che ha ospitato l’evento sono intervenuti il presidente dell’Ordine dei medici di Napoli Silvestro Scotti, Maria Trassi, presidente della Commissione vaccini della Regione Campania, Antonio D'Avino della Fimp e Luigi Sparano segretario provinciale della Fimmg.
 
“Faremo una lista di vaccini obbligatori – ha detto il ministro della Salute – diversa da quella attuale, con un atto del Ministero dopo aver sentito il parere del Consiglio e dell'Istituto Superiore di Sanità".
 
"Ovviamente - ha aggiunto Lorenzin - allargheremo le vaccinazioni obbligatorie che già ci sono adesso, ridefinendo meglio la differenza che negli anni si è via via articolata tra le vaccinazioni obbligatorie e quelle raccomandate dopo l’abolizione della obbligatorietà nel 1998".
 
Ma l'occasione è stata colta dal ministro anche per ricordare che con il nuovo Piano Vaccini è stata in ogni caso ampliata la gamma delle vaccinazioni garantite dai Lea, tutti gratuiti, dando il via a una offerta vaccinale pubblica "che è ormai la più ampia di Europa".
 
Tornando alla questione dell'obbligo e del decreto atteso per la prossima settimana dopo l'esame dei ministri interessati, Lorenzin ha sottolineato che "tra le vacinazioni obbligatorie nell'arco dell'infanzia ci saranno certamente quelle per alcune malattie che riteniamo molto gravi. Ci sarà dentro sicuramente tutto il gruppo di malattie legate al morbillo, alla rosolia e probabilmente anche alla meningite. E' una valutazione - ha concluso Lorenzin – che faremo in un secondo momento consentendo l'aggiornamento periodico delle liste delle vaccinazioni obbligatorie perché la situazione epidemiologica può cambiare o possono intervenire nuovi vaccini". 
 
E dal palco la carrellata dei pareri espressi dagli organizzatori dell’evento napoletano oltre a ribadire la necessità e utilità dei vaccini hanno anche avallato di fatto, la proposta del ministro sulla obbligatorietà per l’iscrizione a scuola.
 
A cominciare dal presidente dell’Ordine dei medici Silvestro Scotti che sui vaccini ha ricordato l’impegno dell’ente che guida sin al suo insediamento: “Ci siamo mossi in piena sintonia con il ministero e ci siamo impegnati anche in campagne capillari diretti alla popolazione – ha detto Scotti - non mancheremo di spingere ancora su tutti i colleghi medici per fare in modo che i vaccini tornino a coprire aree vaste di popolazione senza sconti per chi si sottrae e per i renitenti. I vaccini sono e saranno sempre annoverati tra le grandi conquiste mediche e scientifiche dell’epoca moderna”.
 
“Una battaglia di civiltà” quella sui vaccini anche secondo il parere di Calabrò: “Mai avrei pensato dopo una lunga vita professionale da medico che attraversa varie epoche – ha detto il docente di Cardiologia da anni impegnato in politica - che nel 2017 avrei dovuto promuovere convegni come questo per ribadire a tutti l’importanza e la centralità dei vaccini nelle politiche sanitarie quale presupposto irrinunciabile di salute della popolazione. Mai avrei pensato che il livello di aderenza alle vaccinazioni della popolazione potesse scendere così in basso rispetto alle percentuali di sicurezza suggerite. Dobbiamo chiederci perché questo accede, come il web riesca a mettere sullo stesso piano la credibilità scientifica di scienziati e premi Nobel e anonimi utenti della rete”.
 
Un interrogativo serpeggiato a lungo nell’appuntamento napoletano a cui hanno provato a dare risposte le testimonianze di mamme e famiglie. Paure, dubbi, interrogativi sul possibile rischio anche remoto, assalgono puntualmente anche i genitori più informati, al momento della vaccinazione. Si tratta comunque di intervenire iniettando il siero su soggetti sani. Timori che solo i medici di famiglia e i pediatri riescono a sciogliere nel rassicurante rapporto di fiducia che lega medico, pazienti e famiglie.    
 
Il nemico da battere – anche secondo Gabriella Fabbrocini, gran cerimoniere dell’incontro, è la confusione e la disinformazione: “Bisogna fugare le leggende proliferate sull’onda lunga della disinformazione della rete – ha detto la dermatologia - come quelle della correlazione tra vaccinazioni e autismo che hanno portato alla radiazione il medico inglese che anni fa prospettò questo scenario, basato su ricerche fasulle e prive di ogni base scientifica”.
 
Intanto il Piano vaccinale nazionale è in Gazzetta ufficiale dal 18 febbraio scorso e va attuato – ha ricordato Maria Triassi. Bene il cronoprogramma del ministero che insiste nell’attuazione degli obiettivi in un triennio. L’obiettivo è per risalire la china di adesioni scese in alcuni casi all’80 e anche al 70%. In Campania c’è la task-force regionale voluta da De Luca e guidata proprio da Triassi che sta lavorando con i centri epidemiologici della Regione e con i distretti delle Asl.
 
“Il cammino è in salita, lavorando per obiettivi recupereremo terreno – conclude Triassi - informare, educare e facilitare con l’offerta attiva dei vaccini il nostro impegno contro la nefasta influenza di messaggi confusivi che circolano incontrollati sulla Rete. La regia, come giustamente prevede il Piano vaccinale, va affidata ai dipartimenti di prevenzione da potenziare per uomini e mezzi”. 
 
Ettore Mautone 

13 maggio 2017
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