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Vertenza sanità accreditata. Arrivano un decreto e una circolare. De Luca vince il braccio di ferro con i commissari

Slitta al 15 ottobre la firma dei contratti, stop alla clausola di salvaguardia limitata solo al 2016 e 2017, esclusi i contenziosi pregressi. Sì alla flessibilità nella attribuzione delle risorse, a tetto invariato, nella riabilitazione. Ma le associazioni di categoria, che annunciano una conferenza stampa in Confindustria il 3 ottobre, pur apprezzando lo sforzo di De Luca sono ancora tiepide. Aiop: "Mancano all’appello almeno 45 milioni e 35 mila prestazioni".

01 OTT - Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha incontrato ieri a Palazzo Santa Lucia i rappresentanti di Cgil-Cisl e Uil del comparto Sanità impegnate nella mobilitazione, per discutere delle criticità manifestate dalle strutture accreditate a seguito dei decreti del Commissario su contratti e tetti di spesa 8decreti 85 e 89 dello scorso 8 agosto). E’ stata l’occasione per illustrare gli interventi in atto da parte della Regione e che hanno portato all’emanazione di un nuovo decreto e una circolare da parte della struttura commissariale.
 
I sindacati hanno chiesto alla Regione di intervenire per il ritiro delle procedure di licenziamento avviate da alcuni centri privati intenzionati a non firmare i contratti per nodi irrisolti relativi all’entità del budget e all’allocazione delle risorse e per favorire un percorso di coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nel rinnovamento in corso della Sanità campana e nel riequilibrio assistenziale tra pubblico e privato.

Dopo l’impegno da parte del ministero della Salute e del Mise ottenuto dal Presidente De Luca nell’incontro di giovedì a Roma ieri la struttura commissariale ha firmato un decreto e una circolare che recepiscono dunque l’intesa per la quale la Regione ha lavorato da settimane. Diventano quindi operative le nuove decisioni che azzerano le precedenti: la sanità privata potrà sottoscrivere i contratti per il 2016 senza che vi siano clausole sui crediti pregressi, scatta la flessibilità dei setting terapeutici per la Riabilitazione (si amplia la fascia delle prestazioni allo stesso costo), e si impegnano maggiori risorse per garantire l’assistenza ai diabetici e i centri privati.

De Luca vince il braccio di ferro con i commissari
Il braccio di ferro e la totale contrappossizione tra commissari e centri privati trova dunque uno sbocco politico nell’azione del Governatore che agisce ora direttamente di sponda con il governo. Nei fatti i commissari vengono scavalcati per ottenere un significativo passo avanti nelle trattative che ora avranno tempo fino al 15 ottobre superando la scadenza del 30 settembre fissata come termine ultimo per la firma dei contratti biennali 2016-2017 tra strutture sanitarie convenzionate e Asl.

Decreti comunque adottati su diretta sollecitazione dei Ministeri e senza alcuna interlocuzione tra Regione e commissari a segnare il gelo e la totale contrapposizione venutasi a creare tra struttura commissariale e presidenza della giunta dopo il muro invalicabile eretto da Polimeni e d’Amario la scorsa settimana nella trattativa con il fronte del comparto sanitario privato accreditato in Campania.

Nel dettaglio i due atti firmati da Polimeni e D’Amario prevedono lo slittamento al 15 ottobre del termine per la firma dei contratti con le Asl di laboratori, centri diagnostici, di riabilitazione e Case di cura, dunque subito dopo l’udienza fissata dal Tar il 12 ottobre per discutere nel merito la legittimità della clausola di salvaguardia a rischio costituzionalità, inserita nei contratti ma sospesa con un’ordinanza la scorsa settimana dai giudici amministrativi. In ogni caso, in base al nuovo decreto commissariale, la clausola di salvaguardia che sbarra il passo ai contenziosi e inserita nello schema dei contratti, considerata vessatoria sarà valida solo per gli anni in corso (2016 e 2017) e non per eventuali giudizi pendenti di anni precedenti. Per i laboratori poi c’è la possibilità di definire un nuovo schema contrattuale alla luce delle aggregazioni in fieri da concludersi entro il 15 ottobre.
 
Sul versante della Riabilitazione, infine, la circolare chiarisce la possibilità per le Asl (a parità di budget e di tetti di spesa), di attribuire con maggiore flessibilità le risorse stanziate nei vari setting assistenziali (regime domiciliare, ambulatoriale, residenziale in convitto o in semiconvitto) spostando al prossimo 15 dicembre il rilievo dei fabbisogni 2017 da parte delle Asl. Le novità sono accolte da sindacati e associazioni di categoria con soddisfazione sul piano politico, per l’impegno profuso dal governatore, ma in maniera tiepida sul merito dei contenuti.

Le timide reazioni dei sindacati di categoria
“Apprezziamo l’impegno del Presidente – avverte Crispino (Aiop) e siamo grati del suo intervento. Prendiamo atto dello slittamento del termine al 15 ottobre ma resta intatta l’insufficienza del budget per l’ospedalità accreditata (-45 mln) che mette a rischio i bilanci aziendali e taglia ai cittadini campani circa 35 mila prestazioni che difficilmente il settore pubblico sarà in grado di assicurare”.
 
Apprezzamenti giungono anche da Polizzi (Aspat) e da Bruno Accarino (Snr). Quest’ultimo in una nota sottolinea però “Nell’esprimere il più ampio apprezzamento per l’immane sforzo profuso e l’ incessante impegno dimostrato da Presidente De Luca, con rammarico va preso atto della volontà di voler continuare a mortificare, e per il settimo anno consecutivo, la specialistica ambulatoriale di questa Regione per il mancato adeguamento dei fondi necessari alla copertura dell’intero anno solare per il corrente 2016, unico comparto della Sanità Convenzionata a non ricevere ulteriori appostanti con i Decreti Commissariali 85 ed 85 del 8 agosto 2016. Va inoltre sottolineata la mancata volontà a voler programmare in maniera organica le prestazioni da erogare nel 2017 sui reali fabbisogni di salute della popolazione, ovvero sui volumi di prestazioni da erogarsi e correlati limiti di spesa da assegnarsi, e non viceversa, e per i quali la Struttura commissariale continua a sottrarsi ad un confronto costruttivo, più volte richiesto”.
 
Per la specialistica ambulatoriale – aggiunge Polizzi – “Siamo dell’avviso di separare il 2016, ormai in conclusione, dal 2017 per il quale facciamo richiesta come concesso alla riabilitazione, di riprogrammare il tutto entro il prossimo 15 dicembre. Polizzi sulla riabilitazione, in qualità di portavoce del coordinamento delle principali associazioni di categoria (Aiop Campania, Aspat in coordinamento con Anisap, Anpric, Agidae, Confapi e Fras, Confindustria Campania Sanità, Confederazione centri antidiabete, Federlab Campania, Snr e Aias), chiede chiarezza nella possibilità di attribuire 10 milioni di extrabudget, devoluti al regime di convitto e semiconvitto e allo stato inutilizzabili, alle attività ambulatoriali e domiciliare che scontano liste di attesa in quasi tutti i centri. Intanto la programmata conferenza stampa di tutto il fronte della sanità accreditata presso Confindustria Campania slitta a lunedì 3 ottobre. In quella sede saranno esposte nei dettagli tutte le posizioni dei privati.

Sull’altro fronte il Presidente De Luca ha già annunciato che convocherà all’inizio della settimana prossima le rappresentanze della sanità accreditata per la sospensione degli atti avviati di messa in mobilità di 6 mila unità di personale conseguenti alla mancata firma dei contratti e ne solleciterà la firma nei tempi più brevi possibili.

Ma non sarà una partita facile. Basta leggera la nota diffusa ieri dal senatore di Ala Vincenzo D’Anna, presidente di Federlab Italia:
“Pur apprezzando l'intervento del presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca posto in aperto contrasto con le posizioni assunte dai commissari governativi alla Sanità, circa l'erogazioni delle prestazioni specialistiche da erogare in Campania e dei correlati limiti di spesa va chiaramente respinta ogni ipotesi d'intesa con la struttura commissariale – dichiara D’Anna – che rappresenta oltre 2.000 strutture associate presenti su tutto il territorio nazionale. “Il decreto varato dai commissari - spiega ancora il senatore di una forza politica che dà sostegno esterno al governo Renzi - si rivela, infatti, inidoneo a raggiungere gli obiettivi sperati che sono quelli di garantire, per tutto l'anno, l'erogazione delle prestazioni agli utenti campani anche in ragione del fatto che i consumi registrati nella nostra regione sono di gran lunga inferiori rispetto a quelli della media nazionale. Resta inoltre la clausola capestro nei contratti che si sottopongono alle strutture erogatrici per l'anno 2016, condizione inaccettabile e vessatoria nei confronti delle strutture stesse".
 
Per D'Anna: "Il budget assegnato per il 2016 resta, inoltre, insufficiente esattamente come quelli stanziati negli anni scorsi e si rimarca ancora l'assenza di qualsivoglia corretta programmazione del fabbisogno di prestazioni sanitarie, sempre più piegato, quest'ultimo, ad uno stanziamento economico marcatamente insufficiente". "A fronte di tale posizione assunta dai commissari, che mortifica gli elementari diritti dei cittadini campani a veder soddisfatto il loro diritto alla salute, saranno messe in campo azioni di protesta e di sospensione della erogazione delle prestazioni nonché le opportune denunce in sede di magistratura contabile e penale per la lesione dei diritti e degli interessi diffusi di un'intera categoria”.

Le richieste della specialistica
A sintetizzare le richieste nel singolo settore della specialistica ambulatoriale, l’unico a non aver avuto più risorse, c’è la richiesta di adeguamento del budget per almeno la metà del fabbisogno (60 mln), l’eliminazione dal decreto 89 il computo delle prestazioni del 2017 su cui aprire subito un tavolo separato in base ai flussi informativi relativi alle richieste sulla scorta di quanto già concordato con la presidenza della giunta a febbraio scorso, modificare o eliminare la clausola di salvaguardia nel senso della sospensiva adottata dal Tar che in caso di pronuncia definitiva rafforzerebbe non poco la platea dei privati (ragione per cui la firma dei contratti si porrà tra il 12 giorno dell’udienza e il il 15, termine ultimo fissato dal nuovo decreto commissariale). E poi concertare l’allocazione delle risorse disponibili per il solo 2016 e l’eliminazione del blocco delle prestazioni rese in compensazione attiva tra centri di Asl limitrofe.     
 
Ettore Mautone 

01 ottobre 2016
© Riproduzione riservata

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