Campania. In Consiglio via libera alla legge sulla riorganizzazione del 118
La centrale operativa regionale sarà spostata dal quarto piano del Cardarelli per liberare spazi dell'ospedale nell'ambito del piano per eliminare le barelle in corsia. Approvata anche una mozione per la promozione del parto naturale e una sull'olio di palma. Presentata pdl a favore dei disabili privi di sostegno familiare.
13 MAG - E’ la legge 2 del 1998, il primo Piano ospedaliero regionale, ad essere stata modificata nei giorni scorsi in Consiglio regionale della Campania per accelerare sulle modifiche organizzative del 118 auspicate dal presidente della Regione
Vincenzo De Luca. Una riforma che consente di avviare speditamente la delocalizzazione della centrale operativa regionale dal quarto piano del Cardarelli (dove è attualmente ubicata) liberando spazi per le strutture sanitarie dell'ospedale, in particolare l’Utic e l’emodinamica) nell'ambito del piano per eliminare le barelle in corsia. Il provvedimento ha incassato il voto unanime del Consiglio.
“Ben venga la delocalizzazione – avverte
Peppe Galano, leader dell’Aaroi, responsabile della centrale operativa regionale del 118 – ma l’ipotesi di delocalizzazione all’Annunziata, già polo ginecologico della Asl Napoli 1, poi passato al Santobono e ora tornato alla Napoli 1 e di cui si attende la definitiva definizione della mission con il Piano ospedaliero in fieri, sarebbe una scelta di disorganizzazione per più ordini di ragioni. Da un lato perché ingolferebbe una struttura del centro storico che ha già di suo problemi logistici e di fruizione da parte delle strutture residuali pediatriche che oggi sono lì ospitate e dall’altro perché non risponde a criteri razionali di utilizzo degli spazi oggi esistenti e al dettato della legge che prevedeva, appunto, la localizzazione in una struttura ospedaliera e non sul territorio. Ma anche volendo optare per la Asl Napoli 1 molto meglio sarebbe utilizzare gli enormi spazi dell’ex ospedale psichiatrico Frullone dove si potrebbero attrezzare anche gli spazi necessari per la formazione, l’aggiornamento, i parcheggi dei mezzi, la mensa e quanto altro serve al personale impiegato nella centrale operativa e nelle strutture logistiche di supporto. Del resto giace da anni nei cassetti della Regione un ampio e articolato piano per la riforma del 118 la cui urgente necessità è quella di uniformare le procedure su scala regionale e garantire l’utilizzo di presidi informativi omologati dalle norme nazionali e internazionali capaci di assicurare la sicurezza del servizio in qualunque condizione e calamità”.
Intanto sempre in Consiglio regionale sono state approvate due mozioni e presentata in quinta Commissione sanità una proposta di legge.
La prima mozione riguarda la promozione del parto naturale e la riduzione del ricorso al parto cesareo mediante iniziative di informazione e la formazione del personale medico e sanitario. Ad iniziativa del gruppo M5S (a firma del consigliere Valeria Ciarambino), impegna la Giunta ad intervenire con una serie di iniziative per favorire il parto naturale nella regione, la Campania, in cui si registra la percentuale più elevata in Italia di parti cesarei (56,6%) con conseguente eccessiva medicalizzazione della gravidanza fisiologica e spesa sanitaria. Tra le proposte messe in campo dalla mozione a favore del parto naturale, la modifica del tariffario che stabilisce rimborsi alla struttura sanitaria da parte del Ssn equiparando il costo del parto cesareo a quello naturale, incentivare corsi gratuiti di preparazione alla nascita, introdurre misure sanzionatorie per gli istituti sanitari che ricorrono eccessivamente al parto cesareo.
La seconda mozione è un impegno all’esclusione di cibi contenenti olio di palma nelle strutture pubbliche regionali. A firma della consigliera
Maria Muscarà (M5S), la Mozione impegna il Presidente e la Giunta regionale ad avviare iniziative per prevedere l’esclusione dagli appalti delle mense pubbliche di istituti scolastici, ospedali e aziende pubbliche, nonché distributori automatici in essi collocati, di ditte fornitrici di prodotti a base di olio di palma. Si prevede inoltre di valutare l’opportunità di promuovere iniziative di sensibilizzazione sul tema e di aderire alle linee guida del Cfs (Committee on Worl Food Security – Fao per una gestione responsbaile delle terre, delle foreste e dei bacini idrici.
Infine la proposta di legge, sulle Disposizioni per l’assistenza alle persone disabili prive del sostegno familiare. A firma dei consiglieri del Pd
Gennaro Oliviero, Mario Casillo, Tommaso Amabile e
Raffaele Topo (quest’ultimo presidente della Commissione sanità), affronta il nodo del “Dopo di noi” che affligge tutte le famiglie con componenti con handicap e detta disposizioni in materia di assistenza per i disabili privi del sostegno familiare. Nel caso vengano a mancare entrambi i genitori o quando essi non siano più in grado di assisterli la Pdl destina, in fase di prima attuazione, risorse per un milione di euro per finanziare, in concorso con i Comuni della Regione Campania, i programmi di intervento, realizzati da associazioni, fondazioni, enti senza scopo di lucro, con comprovata esperienza nel settore, finalizzati alla cura e all’assistenza dei soggetti disabili e alla realizzazione di famiglie-comunità, case-famiglia o analoghe strutture residenziali.
La norma prevede la realizzazione, d’intesa con le Asl, di un sistema di protezione e assistenza globale e l’attuazione di servizi e strutture residenziali innovative per consentire ai disabili di vivere in totale o parziale autonomia in un ambiente che riproduca le condizioni tipiche della casa familiare. L’Aima Campania (Associazione malati di Alzheimer) per voce del presidente Caterina Musella, chiede che la norma preveda un comma in cui, in raccordo con il Piano regionale demenze (attualmente approvato ma operativamente ancora al palo), sia previsto un “dopo di noi” anche per i pazienti affetti da demenza che non abbiano o non abbiano più una rete familiare di supporto, finanziando l’attività di care giver pubblici e volontari che si occupano di tali pazienti.
Ettore Mautone
13 maggio 2016
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