Spirlì convoca gli stati generali: “La Calabria non sarà zona rossa”
Il governatore riunisce rappresentanti aziendali, della Protezione civile, sindacali, politici, economici e spirituali: “Io non ho nessuna chiave. La Calabria non sarà zona rossa, ma si proteggeranno i singoli territori o province. C’è un aumento dei contagi del 33% fra i giovani da 0 a 18 anni e sommati con i familiari fanno circa il 70%”. Longo: “Non si faccia campagna elettorale sulle vaccinazioni”.
23 MAR - “È una giornata molto diversa da tutte le altre perché la politica vuole incontrare tutti i calabresi in questa sala della Cittadella, che diventa una enorme piazza, per informarli in maniera definitiva, utilizzando la voce di tutti i soggetti coinvolti che possono dare delle risposte, per cancellare i tanti ‘si dice’ e restituire la verità. I territori sono in uno stato di grande confusione”. Così ieri il presidente facente funzioni della Regione Calabria
Nino Spirlì aprendo i lavori degli stati generali della Calabria per discutere dell’attuale situazione epidemiologica della regione e per elaborare nuove strategie di contrasto alla pandemia di Covid-19.
“Circola la voce – aggiunge il governatore – che Spirlì vuole chiudere la Calabria. Io non ho nessuna chiave. La Calabria non sarà zona rossa, ma si proteggeranno i singoli territori o province. C’è un aumento dei contagi – spiega – del 33% fra i giovani da 0 a 18 anni e sommati con i familiari fanno circa il 70%”.
Al vertice di Catanzaro alla presenza del commissario alla Sanità
Guido Longo, hanno partecipato i componenti dell’Unità di crisi regionale per l’emergenza, allargata ai commissari delle aziende sanitarie e ospedaliere della regione, i dirigenti della Protezione civile regionale, i rappresentanti del Consiglio regionale, i presidenti delle Camere di commercio; i rappresentanti sindacali, di categoria, Anci, i delegati della Conferenza episcopale calabra.
Come rende noto Spirlì nel corso del suo intervento “il saccheggio della sanità calabrese negli ultimi trent’anni ha provocato un debito di circa 2 miliardi di euro delle varie aziende sanitarie e ospedaliere. È un peso che non è tanto nascosto, che cerca di essere dimenticato, ma che in realtà grava su chi ha la responsabilità di ripianarlo, ossia il commissario”.
“L’ho già chiesto ai ministri nei giorni scorsi – spiega Spirlì – e lo chiederò formalmente al presidente del Consiglio Mario Draghi al quale invierò una lettera, occorre azzerare il debito sanitario in Calabria”.
“Il prefetto Guido Longo – ha aggiunto – è una persona gradita e collaboriamo quotidianamente, nessuno lo ha mai lasciato da solo in questa Cittadella. Oltre a lui ne possono passare altri commissari che tenteranno di ripianare un debito che riteniamo irripianabile se non interverrà il governo. E quale se non questo governo, che è rappresentativo di tutte le forze politiche – ha concluso Spirlì -, si può assumere questa responsabilità”.
“Non si faccia campagna elettorale sulle vaccinazioni, lo chiedo a tutti. Le vaccinazioni riguardano la comunità sono necessarie, ci faranno uscire da questo tunnel. Non approfittiamo di questa situazione per altri interessi che non hanno a che fare con la pandemia e la salvezza di vite umane”. Così il commissario alla sanità in Calabria Longo, intervenendo alla Cittadella regionale nel corso degli stati generali contro il Covid-19. “Con la vaccinazione si salvano vite umane – ha concluso – cerchiamo di essere tutti uniti, solo così potremo superare le difficoltà”.
23 marzo 2021
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