Calabria. Il no della Fismu al sostegno del Veneto: “Prima i commissari ora pure la colonizzazione”
Il sindacato contesta la decisione del Ministero di affidare alla regione Veneto la riorganizzazione della rete chirurgica. Esposito a Speranza: “Incomprensibile, come se in Calabria non ci fossero medici e manager capaci. Ma si sblocchi il turn over, si elimini il precariato, si potenzi il territorio”
07 NOV - “Una scelta dal sapore neo coloniale. L’ennesimo errore”, secondo la Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Fismu, che ricorda anche la lunga, e inutile, stagione dei Commissari straordinari.
Per Francesco Esposito, segretario generale Fismu, infatti, “la ristrutturazione della rete chirurgica affidata al Veneto è un assurdo, che mortifica i medici e i manager calabresi, che va nel solco delle decisioni sbagliate del passato, Decreto Calabria compreso”.
“Oltretutto - continua caustico - si affida questo compito alla regione che più trae vantaggio economico dell'emigrazione sanitaria dalla nostra regione. Con un evidente conflitto di interesse”.
“La strada è un’altra - spiega - attaccare e risolvere i problemi strutturali: sbloccare il turnover, valorizzare il personale esistente, fare il polo unico regionale della chirurgia per dare risposta alle necessità chirurgiche di bassa densità e attivare la rete territoriale”.
“Il ministro - conclude Esposito - inizi una fase di ascolto delle organizzazioni rappresentative nella regione, dia un segnale di cambio di passo rispetto al passato, ritiri questa decisione. Noi siamo pronti al dialogo e alle proposte”.
07 novembre 2019
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