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Centro Studi

Come osservato dalle tabelle e figure riportate in questo capitolo, l’impatto dei
medicinali biologici sulla spesa sanitaria è aumentato nel corso degli anni e la gestione
del loro utilizzo è diventata sempre più importante per i soggetti responsabili
dell’assistenza farmaceutica.

I medicinali biosimilari, in conclusione, rappresentano un'alternativa meno
costosa ai medicinali biologici esistenti a parità di efficacia e sicurezza, e stimolano la
concorrenza.

Riguardo al tema (dei vantaggi) della concorrenza, vi sono differenti approcci
in merito alla contendibilità del mercato (ossia la possibilità di accesso da parte di
nuovi produttori). Un vincolo alla contendibilità è rappresentato dalla sostituibilità
tra il medicinale biosimilare e il suo medicinale di riferimento.

L’EMA delega al Paese membro la valutazione se prevedere o meno la
sostituibilità a livello di farmacia.

In Germania, a partire dall'ottobre 2011, i farmacisti ospedalieri, all’interno
della sostituzione aut idem, possono sostituire un prodotto biologico con un altro

In Italia, invece, solo il medico specialista può eventualmente prescrivere la
sostituzione (e va ricordato che in moltissimi casi, questi farmaci sono erogati da
centri prescrittori, pertanto sono solo gli specialisti di tali centri).

Nel corso del 2013 e del 2014 sono stati registrati notevoli miglioramenti
rispetto all’anno precedente; infatti è stato osservato per tutti i biosimilari un
incremento nei consumi, soprattutto per i biosimilari del filgrastim (+38,4% rispetto
al 2012), consentendo di ottenere delle riduzioni nella spesa. Le più importanti
riduzioni sono state ottenute nell’ambito delle epoetine, per le quali è stato registrato
un decremento della spesa del -16,6% rispetto al 2012.

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