23 MAG - Il contributo di Maurizio Benato, vicepresidente Fnomceo
C’è una divaricazione tra i fini della medicina e i fini della sanità: la sanità deve necessariamente rispondere anche alle logiche economiche, tanto più in questa situazione di crisi, mentre la medicina contemporaneamente vede aumentare l’offerta di innovazione, tecnologia, oltre che una generale crescita nella domanda di salute da parte dei cittadini. Queste due logiche, in parte contrapposte, si ‘scaricano’ sul medico, mettendolo sotto pressione fino quasi a delegittimarne il ruolo. Da una parte, infatti, deve sottostare al sistema sanitario, che è il suo ambiente di lavoro, ma dall’altra deve tutelare l’alleanza terapeutica con il paziente, che è il suo ‘strumento’ più prezioso. Per affrontare questa realtà critica si debbono sviluppare, anche nei percorsi di formazione dei nuovi medici, strumenti di conoscenza umanistici, che permettano al medico di superare una visione puramente ‘tecnica’ e gli consentano di comprendere anche i contesti culturali in cui si trovano i pazienti.
23 maggio 2011
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