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Venanzio Gizzi (presidente Assofarm)

31 GEN - Dottor Gizzi, com’è andato questo 2010?

“Non posso non sottolineare come siano andate deluse le aspettative che avevamo riposto nel tavolo sulla farmaceutica. Soprattutto alla luce di quanto è accaduto con la manovra estiva e con i tagli apportati ai margini delle farmacie. Non va dimenticato che le nostre sono aziende pubbliche e l’applicazione delle misure proposte nella fase iniziale dal Governo avrebbe avuto effetti disastrosi sul servizio così come sulle realtà comunali sulle quali insistiamo. In passato, quando il valore della ricetta era più alto, abbiamo operato, sì, per realizzare utili – come peraltro richiede il nostro status di aziende pubbliche – ma anche per fornire servizi alla popolazione, con costi, investimenti in risorse strutturali e umane che hanno inciso e non poco sui margini di guadagno riducendoli. La manovra così com’era stata proposta, dunque, ci avrebbe imposto un colpo mortale.
Il danno alla fine è stato limitato. Ma non posso trascurare il fatto che se quelle misure fossero state discusse nell’ambito del tavolo sulla farmaceutica, forse avremmo subito limitato i danni, e la vicenda avrebbe potuto essere gestita senza incidere sugli equilibri del settore.
 
Ma il 2010 non è stato solo tagli
Certo, l’approvazione dei decreti applicativi sulla farmacie servizi è stato un atto fondamentale. Finalmente alla farmacia viene riconosciuto il ruolo di elemento cruciale del servizio sanitario nazionale. È vero che noi – come anche le farmacie private – avevamo da tempo avviato molti di questi servizi alla popolazione. Ma è altrettanto importante che il ministro della Salute abbia voluto disciplinarli con norme specifiche e razionalizzarli.
 
Siete stati tra i primi ad affrontare il tema della remunerazione. E il 2011 dovrebbe essere l’anno buono…
Su questo tema siamo impegnati da circa cinque anni. Ma finora era stato fatto poco. Ora, però, pare essere stato trovato l’accordo delle parti a muovere in questa direzione e quindi potremo recuperare il tempo perduto. Purtroppo troviamo difficoltà a far partire questo tavolo, quindi per l’anno a venire auspichiamo un rapido avvio delle trattative su questo argomento importantissimo. Al tempo stesso ci auguriamo che sia possibile metter mano al rinnovo della Convenzione con lo Stato: il vecchio testo è scaduto più di dieci anni fa e molte cose sono cambiate nel frattempo.
Quindi speriamo che l’anno appena iniziato permetta di inaugurare un nuovo rapporto con le Regioni, rapporto che, a dire il vero, finora non c’è stato. Potrebbe invece essere l’occasione per far comprendere la necessità di rapporti stabili così come di disposizioni normative più uniformi che rendano meno dispersive le scelte regionali. A questo proposito uno dei temi sui quali occorre trovare rapidamente un accordo è quello della distribuzione diretta. Magari per verificare quale sia davvero la modalità distributiva più conveniente, tenendo conto di tutti i costi ma anche e soprattutto delle necessità e della salute dei cittadini.


31 gennaio 2011
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