09 NOV - L’ultima accusa alle ineguaglianze nell’accesso ai farmaci generata dai prontuari regionali era arrivata nello scorso fine settimana dal congresso nazionale Aiom. Oggi, da Cernobbio, dove è in corso la 1a Conferenza nazionale sulla ricerca sanitaria, è arrivata la risposta del direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco che, a margine dell’incontro I farmaci innovativi: rapporto costi/benefici, ha dichiarato: “Sicuramente i prontuari regionali oggi non hanno più senso. I livelli di efficienza che sta raggiungendo l’Aifa a livello di condivisione con le Regioni, soprattutto per i farmaci ad alto costo, li rendono non più necessari”.
Le Regioni, secondo Rasi, si stanno dimostrando “molto ricettive su questa impostazione”, naturalmente richiedendo le giuste “garanzie di cui hanno bisogno e che l’Aifa in questo momento mi sembra in grado di fornire”.
Rasi si è poi detto fiducioso che la situazione normativa in Italia possa presto offrire una soluzione al problema: “so che il decreto sulla contemporaneità dell’immissione in commercio in tutta Italia potrebbero andare a buon fine in tempi brevi”.
Tuttavia Rasi ha voluto anche sottolineare “non c’è stato mai un ritardo di ciò che era veramente utile, indispensabile e documentatamente efficace”. Il riferimento è alla lunghezza del processo regolatorio e delle sperimentazioni cliniche che “pensati per i farmaci blockbuster” si dimostrano inefficaci e inefficienti per gestire le nuove esigenze della medicina molecolare. Inadeguatezza che si traduce spesso in un ritardo nell’accesso ai farmaci innovativi.
Il dg Aifa si è detto aperto a “ipotesi di miglioramento”. Nel frattempo, tuttavia, “possiamo senz’altro essere tranquilli che i risparmi e le ottimizzazione che stiamo portando nell’allocazione delle risorse consentirà sempre agli italiani di poter fruire dell’innovazione”.
A.M.
09 novembre 2010
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