20 APR - Per il presidente della Cimo, il documento anticipato ieri che ridefinisce le competenze degli infermieri “può portare ad invasioni di campo se non supportato da una chiara definizione delle competenze dei medici”. Chiesta “rapida convocazione” da parte del Ministero e della Regioni.
"L’atto medico va assolutamente ridefinito. Lo chiediamo da tempo e adesso non è più rinviabile”. Ad affermarlo è il presidente della Cimo Asmd, Riccardo Cassi, sulle anticipazioni del documento sulle nuove competenze infermieristiche elaborato dal tavolo di lavoro Ministero-Regioni.
“Cimo Asmd – spiega Cassi - chiedeva da tempo un intervento normativo per evitare le fughe in avanti di alcune Regioni che affidavano compiti agli infermieri, anche in settori delicati quali l’emergenza, senza un riferimento normativo certo. Ma un provvedimento sulle competenze infermieristiche, non preceduto o accompagnato da una definizione dell’atto medico, rischia di non risolvere i problemi e di crearne di nuovi, con effetti devastanti nell’attività quotidiana nelle strutture sanitarie ospedaliere e territoriali”.
Il documento del tavolo di lavoro ministero-Regioni, secondo Cassi, “elenca infatti dei punti la cui declinazione può portare ad invasioni di campo, se non supportata da una chiara definizione delle responsabilità di ciascuno e delle competenze dei medici, ai quali unicamente compete la diagnosi e la cura”.
Per Cassi “i sindacati medici, rappresentanti di chi lavora fianco a fianco con gli infermieri, non possono essere esclusi da questo confronto. Per questo la Cimo Asmd ha chiesto “una rapida convocazione da parte del Ministero della Salute e delle Regioni”.
20 aprile 2012
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