Ambulanze senza medici. Comitato Civico “Salute Pubblica” contro la delibera dell'Asl 2 Abruzzo
In una lettera aperta al Dg Schael, il Comitato evidenzia i punti di forza e i punti deboli della delibera di programmazione per il prossimo triennio. E dice “No alla scomparsa del medico su alcune ambulanze del 118” per recuperare medici da assegnare ai PS ospedalieri, come previsto dal documento. Chiesta anche di rivedere la riclassificazione di alcune Upc “declassate” a Uosd “tanto da penalizzare il nosocomio chietino rispetto a quello pescarese”.
23 DIC - ìIl Comitato Civico “Salute Pubblica” chiede al Dg dell’Asl Lanciano-Vasto-Chieti,
Thomas Schael, un passo indietro rispetto la demedicalizzazione delle ambulanze. L’appello è una lettera aperta in merito ai contenuti della delibera aziendale n° 264 del 29.11.2019 avente per oggetto “Programmazione 2020-2022 (Piano strategico, Bilancio pluriennale)”. Una delibera che in “buona parte viene condivisa” dal Comitato, ma che contiene anche alcuni punti d’ombra.
In particolare, il Comitato si schiera contro “una riorganizzazione della rete della Emergenza-Urgenza che prevederebbe, per evidenti carenze di personale sanitario, la scomparsa del medico su alcune ambulanze del 118 che attualmente presidiano territori non serviti da Pronto Soccorso e da Punti di Primo Intervento”. Il documento vede infatti la trasformazione di alcune postazioni 118 in "postazioni India, cioè con la presenza del solo infermiere". Questo per recuperare recuperare i medici attualmente assegnati alle postazioni del 118 per assegnarli ai PS ospedalieri, come si spiega nel documento. Un'ipotesi a cui il Comitato dice No.
Dal Comitato chiesti interventi anche per “restituire la precedente denominazione alle Unità operative ospedaliere, specie quelle a dirigenza universitaria, cancellando le denominazioni quali “Programmi” o “Attività multidisciplinari”.
Tra le istanze del Comitato c’è poi la riclassificazione come UOC (Unità Operative Complesse) di “alcune Unità operative che, per logiche incomprensibili degli ultimi tempi, sono state “declassate” a UOSD (Unità Operative Semplici Dipartimentali) tanto da penalizzare il nosocomio chietino rispetto a quello pescarese nella valutazione ministeriale per l’individuazione del DEA di 2° livello”.
Da riclassificare come UOC, per il Comitato, anche "la USOD di Chirurgia Vascolare diretta dal dottor Franco Fiore potenziandone i posti letto, attualmente insufficienti (da sei a dodici), per dare la possibilità ai professionisti in essa operanti di trattare più pazienti con tecniche chirurgiche avanzate come dimostrato nell’ultimo caso di intervento sull’aorta addominale assurto agli onori della cronaca regionale”.
Infine ci sarebbe da “rivedere la cartellonistica all’ingresso e nei punti strategici per indicare all’utenza in modo chiaro i reparti di degenza e i servizi ambulatoriali esistenti all’interno dell’Ospedale Civile di Chieti evitando lo sconcio attuale”.
Aspetti che il Comitato chiede di poter discutere con Schael in un incontro, di cui si sollecita la convocazione.
Quanto alle parti condivise della Delibera, quelle riguardano “l’acquisto di apparecchiature per la radiodiagnostica, quali TAC e RMN di ultima generazione, per rinnovare il parco tecnologico dei presidi ospedalieri, “specie la RMN per l’Ospedale civile di Chieti che pone fine a una convenzione “troppo costosa” con l’ITAB della Università di Chieti-Pescara ma, cosa più importante, pone fine al calvario dei pazienti che per eseguire esami erano e ancor oggi vengono costretti ad essere trasportati in ambulanza dai reparti di degenza (anche di rianimazione) all’ITAB”.
Bene anche, per il Comitato, “la razionalizzazione della spesa farmaceutica attraverso il coinvolgimento dei prescrittori per implementare percorsi di cura condivisi, specie quelli per le patologie croniche e per le patologie oncologiche”.
Sì anche alla “razionalizzazione della rete dei laboratori per ottimizzare i costi del personale e delle apparecchiature ad essi legati” e alla “informatizzazione aziendale per avere la possibilità di monitorare la spesa sanitaria legata alle prestazioni erogate”.
23 dicembre 2019
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