Intersindacale Sanitaria Abruzzese. Atti aziendali ancora al palo. Presentato un nuovo atto di diffida
“L’approvazione degli atti aziendali delle Aziende Usl è una telenovela” denunciano le sigle sindacali che hanno convocato una conferenza stampa per domani mercoledì 25 luglio alle ore 12,00 a Pescara presso l’hotel Duca d’Aosta e chiedono un incontro urgente con il presidente della Giunta regionale
24 LUG - “Nonostante il braccio di ferro che da circa un anno e mezzo contrappone la nostra Associazione di Sindacati di operatori sanitari e l’Amministrazione Regionale Abruzzese, iniziato sui contenuti della Delibera di Giunta Regionale n° 78 del 28.02.207 riguardante le linee guida per la redazione degli atti aziendali delle Aa.Uu.Ss.Ll. e le numerose Delibere adottate dalle stesse per organizzare le loro attività amministrativa e assistenziale tese a soddisfare i bisogni di salute dei cittadini della nostra Regione, alla data odierna non si hanno ancora regolamenti aziendali definitivi che possano essere idonei a rispettare la mission che le strutture sanitarie pubbliche dovrebbero svolgere”.
È quanto scrivono in una nota le sigle d
ell’Intersindacale Sanitaria Abruzzese (Anpo, Aupi, Cimo, Cipe, Cisl-Medici, Fials, Fimp, Nursind, Nursing-Up, Sidirss, Simet, Sinafo, Uil-P) sul piede di guerra dopo una
stagione di proteste iniziata nella primavera dello scorso anno con la presentazione di una diffida legale a cui ha fatto seguito la dichiarazione dello stato di agitazione per eliminare l’inserimento di alcune figure normativamente illegittime (Direttori di funzione ospedaliera e Direttori di funzione territoriale in ogni Ausl). Diffida conclusasi con successo, grazie alla mediazione della Prefettura di L’Aquila alla quale i sindacati hanno fatto nuovamente ricorso, per tentare di correggere le difformità organizzative rilevate negli atti aziendali elaborati successivamente.
E ora con l’obiettivo di ottenere una risposta da parte della Amministrazione Regionale sulla volontà di risolvere le difformità hanno annunciato di aver presentato un
nuovo atto di diffida e per informare la popolazione del momento difficile che attraversa la sanità abruzzese hanno convocato per domani una conferenza stampa per mercoledì 25 luglio alle ore 12,00 a Pescara presso l’hotel Duca d’Aosta.
“Non si può accettare che le delibere adottate vengano continuamente corrette con altri provvedimenti, che hanno le caratteristiche di contentini preelettorali – scrivono le sigle – non si può accettare che non siano rispettate, per la individuazione del numero di Uoc, Uosd e Uos ospedaliere, territoriali e amministrative, le normative vigenti quali: l’Accordo del 26 marzo 2012 del Comitato Permanente per la verifica dell’erogazione dei Lea in condizioni di appropriatezza ed efficacia nell’utilizzo delle risorse su (“Standard individuazione strutture semplici e complesse del Ssn ex art. 12, comma 1, lettera b) del Patto Salute 2010- 2012”); il Decreto Ministero Salute n° 70 del 02.04.2015 (Standard ospedalieri); il D.L. n° 8 del 09/02/2017 che, anche se ricordato nella fumosa delibera n° 59 della Ausl di Pescara del 02/02/2018, viene in parte ignorato negli atti con tagli effettivi di personale, derivanti dal declassamento delle strutture che insistono sul Presidio Ospedaliero di Popoli; non si possono attivare tutte le Unità Operative ospedaliere, come previsto dal Decreto Commissariale n° 79/2016 riguardante il riordino della rete ospedaliera regionale, senza conoscere il fabbisogno di personale, più volte richiesto all’Assessore alla Programmazione Sanitaria
Silvio Paolucci e ancora non reso noto non si può accettare che, in previsione della costituzione degli Ospedali Dea di 2 Livello funzionali Chieti-Pescara come previsto dalle delibere regionali (n° 271/2017, n° 75/2018, n° 323/2018 e n° 469/2018), gli atti aziendali delle Aziende. coinvolte non abbiamo previsto tutti i necessari raccordi propedeutici dei Dipartimenti individuati con le Uoc per le discipline medico-chirurgiche ad essi collegate e la integrazione degli stessi nel sistema Emergenza-Urgenza e la sua Centrale Operativa; non si può evitare di raccordare fra di loro a livello territoriale aziendale i Centri diabetici, le Unità operative ospedaliere e territoriali per le attività distrettuali, per le patologie croniche e rare e per i Servizi di Psicologia che dovrebbero essere previsti non solo nei Sert ma anche nelle strutture ospedaliere, negli hospices, nei Distretti sanitari e nei Consultori familiari”.
Queste poche difformità – prosegue la nota – insieme alle tante altre rilevabili nelle delibere regionali e aziendali, sarebbero giustificate dalla discrezionalità concesse ai Direttori Generali delle Aziende sanitari. con la raccomandazione agli stessi di rispettare il numero delle Uoc, Uosd e Uos regionali definite dal Decreto Commissariale n° 79/2016 nel rispetto di quanto normato dal Decreto del Ministero della Salute n° 70/2015. Difformità che evidenziano, in attesa della più volte promessa definizione del fabbisogno di personale da assegnare alle Unità operative (ospedaliere, territoriali e amministrative), la difficoltà ad operare delle stesse per mancanza di figure professionali, anche a causa di prescrizioni lavorative e limitazioni lavorative (es. legge 104/90) che metterebbero a rischio l’erogazione di servizi sanitari essenziali per la popolazione. Difformità per le quali abbiamo dovuto delegare il Professor Nicola Gasparro, docente di Diritto sanitario, a presentare un nuovo atto di diffida”.
24 luglio 2018
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