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Sicurezza sismica, dal Governo 10,9 milioni per edilizia pubblica e privata abruzzese

È questa la cifra assegnata dal Consiglio dei Ministri all’Abruzzo con Decreto del 21 giugno 2016. Un milione sarà destinato ad approfondire gli studi di microzonazione sismica e 8,9 milioni per finanziare interventi antisismici su edifici ritenuti “strategici” pubblici (scuole, ospedali...) e su edifici privati.

31 AGO - “Con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 21 giugno 2016 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18 agosto 2016), è stata assegnata all'Abruzzo la somma di 10 milioni e 90 mila euro per interventi di prevenzione del rischio sismico”. Ne dà notizia, attraverso una nota, il Presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, spiegando che “nell’ambito del finanziamento statale, la Regione individuerà la somma da destinare ai contributi per gli interventi strutturali degli edifici pubblici e privati dandone comunicazione al Dipartimento nazionale di Protezione Civile”.

Della cifra assegnata, spiega inoltre la Regione, circa 1 milione servirà ad “approfondire gli studi di microzonazione sismica” e 8,9 milioni per “finanziare interventi antisismici su edifici ritenuti ‘strategici’ pubblici e su edifici privati. Nell'ambito del finanziamento statale, spiega ancora la nota, “la Regione individuerà la somma (tra un minimo di 1,7 milioni ed un massimo di 3,5 milioni) da destinare ai contributi per gli interventi strutturali degli edifici privati, dandone comunicazione al Dipartimento nazionale di Protezione Civile”.

In particolare, spiega la Regione Abruzzo, la somma disponibile relativa all'anno 2015 è utilizzata per finanziare le seguenti azioni:
a) indagini di microzonazione sismica e analisi della Condizione Limite per l'Emergenza;
b) interventi strutturali di rafforzamento locale o di miglioramento sismico, o, eventualmente, di demolizione e ricostruzione, degli edifici di interesse strategico e delle opere infrastrutturali la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione. E' consentita la delocalizzazione degli edifici oggetto di demolizione e ricostruzione, nei casi in cui sia garantito, ad invarianza di spesa, un maggiore livello di sicurezza sismica, con contestuale divieto di ricostruzione nel sito originario;
c) interventi strutturali di rafforzamento locale o di miglioramento sismico, o, eventualmente, di demolizione e ricostruzione di edifici privati;
d) altri interventi urgenti ed indifferibili per la mitigazione del rischio sismico, con particolare riferimento a situazioni di elevata vulnerabilità ed esposizione.

L'individuazione degli interventi finanziabili è effettuata dal Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente della Regione, avendo preventivamente sentito i comuni interessati. Per quanto attiene agli edifici pubblici, la Regione spiega che dovrà pubblicare un avviso pubblico, ricevere la documentazione dai comuni (verifiche sismiche), procedere con l'istruttoria tecnica ed inserire le domande nell'elenco già esistente approvato dalla Giunta con DGR n. 948 del 18.11.2015 (on line sul sito della PC). “A seguito dell'aggiornamento dell'elenco, la Giunta deciderà quali sono gli edifici "strategici" che intende finanziare (ospedali, centri COC/COM/CCS, scuole, altri?) sulla base delle disponibilità economiche”.

Relativamente agli edifici privati, la Giunta regionale, entro il termine di 45 giorni dalla data di pubblicazione dell'ordinanza, dovrà decidere la quota del finanziamento (da un minimo del 20% a un massimo del 40% degli 8,93 ML) da destinare agli interventi. La Giunta dovrà inoltre decidere su quali Comuni attivare i bandi (nelle annualità precedenti i bandi riguardavano i comuni di Avezzano e di Sulmona). “Sulla base delle domande pervenute nei vari comuni attivati, verrà stilata una graduatoria regionale individuando i beneficiari del contributo (max 20.000 euro ad unità immobiliare)”, spiega la Regione precisando che “la gestione dei contributi e dei lavori sarà affidata ai comuni attivati. Le Regioni definiscono le modalità di ripartizione del suddetto contributo anche attraverso appositi accordi con le ANCI regionali per il sostegno alle attività dei Comuni previste dall'OCDPC”.

31 agosto 2016
© Riproduzione riservata

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