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Abruzzo. Confindustria contro le nuove norme su accreditamento strutture sanitarie: “Gravissimo danno alla sanità privata”

Per l’associazione il provvedimento, all’ordine del giorno della seduta di domani del Consiglio Regionale, è stato contraddistinto da un iter “veloce e poco partecipato” e prevede “pesanti ‘lacci’ burocratici che renderebbero complessa la vita e il funzionamento della sanità regionale nel suo complesso”, “penalizzando fortemente” la componente privata.

08 MAR - “Dura critica” da parte di Confindustria Abruzzo al progetto di legge 187/2015 -“Modifiche ed integrazioni della L.R. 31 luglio 2007, n. 32 recante “Norme regionali in materia di autorizzazione, accreditamento istituzionale e accordi contrattuali delle strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private” e successive modifiche ed integrazioni”- già licenziato dalla V^ Commissione Consiliare e all’ordine del giorno della seduta del Consiglio Regionale prevista mercoledì 9 Marzo.

Per l’associazione il provvedimento sarebbe stato caratterizzato da un iter “veloce e poco partecipato”, “dapprima diffuso sui mezzi di informazione come una legge a favore della sanità privata ma che, di fatto, la penalizzerebbe fortemente se vedesse l’approvazione del Consiglio”.
 
Confindustria Abruzzo spiega di avere presentato una nota di osservazioni al progetto di legge alla Commissione competente, nel quale sono state evidenziate le criticità del provvedimento e le ricadute “fortemente penalizzanti sul settore della sanità privata”. In particolare nella nota si evidenzierebbe la norma che prevede “la sospensione dell’accreditamento in caso di mancata sottoscrizione dei contratti, anche se spesso la responsabilità ricade sugli organi regionali che non seguono il principio della concertazione” e quella sulla “responsabilità in capo ai titolari su eventuali incompatibilità nascoste dal  personale operante nella struttura”. Critiche anche all’obbligo per le strutture sanitarie, “anche con un numero di posti letto inferiore a 150, di dotarsi di un Direttore sanitario con elevate skills, con la conseguenza di penalizzare le strutture più piccole che non possono permettersi un profilo di tal genere”.

Per Confindustria Abruzzo “queste ed altre previsioni potrebbero creare pesanti ‘lacci’ burocratici che renderebbero complessa la vita e il funzionamento della sanità regionale nel suo complesso”.

“Confindustria Abruzzo – dichiara l’associazione in una nota -, che da tempo rivolge particolare attenzione ai temi della Sanità abruzzese, intende sottolineare l’importanza che la sanità privata riveste nella vita della nostra Regione, sia a livello sociale, con ricadute determinanti sul benessere dei cittadini, nonché per l’incidenza che tale settore ha sulle voci di spesa nel bilancio regionale e vuole richiamare al doveroso coinvolgimento del Coordinamento Sanità da parte del Governo regionale nei momenti di consultazione e confronto sulle questioni riguardanti la Sanità regionali. Concertazione di cui il Coordinamento Sanità di Confindustria Abruzzo ha lamentato già in passato l’assenza, in molteplici occasioni riguardanti temi di interesse del settore”.

08 marzo 2016
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