Abruzzo. Castel di Sangro. Con l’ecografo di ultima generazione al via esami con mezzo di contrasto, in alternativa alla Tac
Con lo strumento di alta risoluzione, costato circa 60mila euro, vengono compiuti anche doppler vascolari per i vasi del collo. Il nuovo ecografo, disponibile nel servizio di radiologia dell’ospedale, si aggiunge al moderno mammografo acquistato e attivato nell’ottobre scorso.
29 DIC - Ecografie anche con mezzo di contrasto in alternativa, nei casi consentiti, all’esposizione alle radiazioni della Tac.
È quanto offre il servizio di radiologia dell’ospedale di Castel di Sangro grazie ad un ecografo di ultima generazione appena acquistato, che arricchisce così la propria strumentazione con la qualità tecnologica.
Finora, al presidio di Castel di Sangro, è stato utilizzato un ecografo, acquistato negli anni passati e ancora ben funzionante, che ovviamente non ha le proprietà tecnologiche di quello nuovo. Lo strumento ecografico, entrato in funzione una settimana fa, ha un’alta risoluzione e dà la possibilità di fare diagnosi molto accurate.
Con il macchinario di ultima generazione (costato circa 60mila euro) verranno compiuti, tra gli altri, esami di doppler vascolare per la disamina dei vasi del collo e di altre parti. L’attività del servizio di radiologia, diretta da
Rinaldo Mariani, in virtù dell’utilizzo del nuovo ecografo, avrà un ulteriore impulso: il macchinario viene utilizzato a pieno regime, dal lunedì al sabato, in aggiunta, come detto, a quello ‘vecchio’.
“Questo strumento da poco a nostra disposizione – ha dichiarato Mariani – offre prestazioni davvero eccellenti che ci danno la possibilità di fare al meglio diagnosi e prevenzione, migliorando tempestività ed efficacia delle cure”.
Il moderno ecografo, peraltro, si aggiunge a un patrimonio tecnologico che si va facendo sempre più consistente poiché, nell’ottobre scorso, a Castel di Sangro, sempre per la diagnostica d’immagine, è entrato in funzione un nuovo mammografo digitale. Quest’ultimo, grazie alle moderne funzioni di cui è dotato, ha prodotto un netto miglioramento dell’accuratezza degli esami al seno e consentito di avviare lo screening alla mammella su tutto l’ampio territorio. L’ospedale di montagna, insomma, scale di continuo nuove ‘vette’ della tecnologia.
29 dicembre 2015
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