Nuovi ruoli per medici e infermieri, se ne parla a Chieti
L’incontro è promosso dall’Ordine dei Medici di Chieti e dall’Ipasvi di Chiesi. “E’ il momento di guardarsi negli occhi – spiegano i rispettivi presidenti - e condividere le responsabilità che derivano dal cambio di prospettiva di una sanità che deve necessariamente riorganizzarsi per essere sostenibile".
11 NOV - “L’annunciata riorganizzazione del sistema sanitario abruzzese è destinata a porre sfide immediate e concrete ai professionisti della sanità, medici e infermieri sulle cui spalle dovrà poggiare ogni progetto di riforma dell’assistenza da garantire ai cittadini”. Per aprire un confronto sul tema, gli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Omceo) e i Collegi Infermieri Ipasvi della provincia di Chieti promuoveranno, per venerdì e sabato prossimi, 13 novembre e 14 novembre, dalle ore 14 nell’Auditorium Cianfarani del Museo Archeologico “La Civitella” di Chieti, in via G. Pianell, un convegno dedicato a “Professioni sanitarie e sostenibilità del Sistema sanitario nazionale: ostacoli e opportunità”.
“Sarà anche l’occasione per conoscere lo stato di avanzamento delle controverse riforme, allo studio delle Camere, che riguardano il ruolo di medici e infermieri”, spiegano i promotori riferendo che è attesa la presenza delle Presidenti nazionali dell’Ordine dei Medici,
Roberta Chersevani, e dell’Ipasvi,
Barbara Mangiacavalli, di parlamentari (
Maria Amato, Vittoria D’Incecco), giuristi (
Gianfranco Iadecòla, già magistrato di Cassazione, e
Luca Benci, docente universitario di professioni sanitarie), amministratori regionali (l’assessore alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci) e locali.
A fare gli onori di casa saranno i
presidenti provinciali dell’Ordine dei Medici, Ezio Casale, e dell’Ipasvi, Giancarlo Cicolini, insieme al
rettore dell’Università d’Annunzio, Carmine Di Ilio, e al
direttore generale facente funzioni della Asl Lanciano Vasto Chieti, Pasquale Flacco.
“E’ il momento di guardarsi negli occhi - spiegano Casale e Cicolini - e condividere le responsabilità che derivano dal cambio di prospettiva di una sanità che deve necessariamente riorganizzarsi per essere sostenibile. La riforma delle professioni sanitarie deve, inoltre, essere un’occasione di arricchimento e integrazione tra ruoli e competenze dei professionisti sanitari, in particolare di quelli più rappresentati, ovvero medici e infermieri, piuttosto che un semplice scontro su funzioni che sono ormai tradizionalmente e reciprocamente riconosciute”.
11 novembre 2015
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