Infezioni curate a casa anziché in corsia. Asl L’Aquila capofila di un progetto nazionale
Gli antibiotici iniettabili vengono somministrati - nei casi in cui gli specialisti lo ritengono possibile - dal personale Adi a domicilio del paziente, in tutta la provincia. Prossimo passo: passare dalla terapia endovena a quella per via orale. In media 600 euro di risparmi al giorno per le casse della Asl.
09 OTT - Antibiotici contro le infezioni somministrati a casa del paziente anziché in ospedale con risparmi, in media, di 600 euro al giorno per le casse della Asl. Dal marzo scorso la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, con proprio regolamento, ha dato il via a una strategia che, oltre a ridurre notevolmente i costi, detta la linea per la scelta del farmaco realmente efficace per il singolo caso (ciò che non sempre accade), garantendo al contempo una migliore qualità di vita del paziente che, anziché in ospedale, ha il vantaggio di essere curato nell’ambiente familiare.
“Si tratta – spiega una nota della Asl - di antibiotici iniettabili e che vengono somministrati (nei casi in cui gli specialisti lo ritengono possibile) dal personale Adi, in tutta la provincia di L’Aquila, a domicilio del paziente. Ciò accade dopo che la terapia antibiotica è stata impostata e avviata in ospedale, durante il ricovero, e che viene poi proseguita nell’abitazione del malato. E’ solo il primo passo del progetto per una più efficace gestione delle infezioni ospedaliere che, a livello nazionale, vede la Asl della provincia de L’Aquila capofila, in un contesto di eccellenze italiane”. E’ infatti impegnato da 2 anni in questo percorso, in una posizione di grande rilevanza, il
servizio farmacia del San Salvatore, diretto da Eugenio Ciacco.
Un progetto che mercoledì 7 ottobre a Roma, all’Università di Tor Vergata, ha fatto un ulteriore, importante passo verso un altro fondamentale obiettivo: passare, nella cura antiobiotica delle infezioni, dalla terapia endovena (che si può fare solo in ospedale perché necessita di adeguata assistenza) a quella per via orale (con compresse da assumere a casa). Un obiettivo che L’Aquila, entro i primi 6 mesi del prossimo anno, conta di introdurre. Infatti, ogni giorno passato a casa a curarsi per le infezioni, costerà circa 200 euro a fronte delle 800 necessarie per un giorno in degenza ospedaliera.
All’evento scientifico di Roma, dal titolo ‘Workshop in risk management e focus sugli infettivi’, ha partecipato una èlite degli esperti in materia che operano in centri di assoluta levatura come il Policlinico dell’Università di Tor Vergata, l’azienda ospedaliera di Verona, l’ospedale San Giovanni Bosco di Torino, l’Università di Firenze (dipartimento scienze della salute), l’azienda ospedaliera Sant’Andrea di Roma e il Crea sanità, rappresentato dal prof. Federico Spandonaro. “L’Aquila ha avuto l’importante compito, nel prestigioso team di esperti italiani riuniti ieri nella Capitale, di delineare il ruolo del farmacista ospedaliero, soprattutto nella farmaco-vigilanza, cioè sull’esercizio di un costante controllo sugli antibiotici in rapporto a particolare reazioni avverse”, spiega la nota della Asl - . “E’ uno dei punti cruciali – ha spiegato Ciacco - poiché è agganciato alla sicurezza nell’uso del farmaco anti-infezioni e quindi alla stessa sicurezza del malato che passa attraverso la predisposizione dei piani di risk management che, in parole semplici, servono a ridurre i rischi di eventi dannosi sul paziente, in questo caso per le infezioni ospedaliere. La salute del malato dipende quindi dalla scelta appropriata dell’antibiotico e dalla reale efficacia del farmaco che va coniugata al meglio col contenimento dei costi di degenze”.
09 ottobre 2015
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