Emilia Romagna. Farmindustria presenta settore Conto Terzi. Sul territorio imprese da 160 milioni di fatturato e 800 addetti
“Trasformare realtà dinamiche e proattive in realtà grandi e affermate – afferma Roberto Teruzzi, Presidente del Gruppo Produttori Conto Terzi di Farmindustria – intercettando una domanda internazionale che cresce. È questo che stanno cercando di fare le industrie che si occupano di produzione in conto terzi”.
20 MAR - Farmindustria ha presentato oggi a Bologna, nell’ambito di un press tour che ha già toccato diverse regioni, il settore Conto Terzi in Emilia Romagna. Si tratta di un comparto giovane che si sta sviluppando sempre più anche grazie a un indotto di vera qualità. Oggi sono 6.000 gli addetti del contract manufacturing (o conto terzi), con 1,2 miliardi di fatturato e 850 milioni (71% del totale) di export. Un trend costantemente in crescita, considerato che negli ultimi 8 anni fatturato e occupazione sono aumentati del 10% all’anno. Crescita confermata dallo studio Bain & Company “Prospettive per il comparto produttivo dell’industria farmaceutica in Italia” secondo cui lo sviluppo del “conto terzi” costituisce un elemento centrale per rafforzare l’intero settore farmaceutico.
I laureati e diplomati, rileva un’indagine Farmindustria, rappresentano il 67,2% del totale degli addetti del settore. Con imprese che investono circa 70 milioni all’anno per produzione, Ricerca e attività innovative. E in Emilia Romagna, le imprese del “conto terzi” che operano sul territorio hanno una forte presenza, con 160 milioni di fatturato e circa 800 addetti.
“Trasformare realtà dinamiche e proattive in realtà grandi e affermate – afferma
Roberto Teruzzi, Presidente del Gruppo Produttori Conto Terzi di Farmindustria – intercettando una domanda internazionale che cresce. È questo che stanno cercando di fare le industrie che si occupano di produzione in conto terzi”.
Il mercato del contract manufacturing in Europa secondo uno studio Frost & Sullivan che nel 2011 aveva una dimensione di 10 miliardi di dollari, si svilupperà a ritmi molto rapidi con una proiezione per il 2018 di oltre 21 miliardi.
“Valore e qualità dell’industria farmaceutica che opera in Italia sono riconosciuti a livello internazionale, tanto è vero che riusciamo a essere competitivi anche nei confronti di quei Paesi con un costo del lavoro più conveniente. Si tratta quindi di spingere al massimo per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi soprattutto in questo momento di stabilità delle regole, garantita dal Governo. E l’Emilia Romagna – conclude Teruzzi – con una lunga storia farmaceutica fortemente hi tech, competenze diffuse, un indotto di eccellenza, leader a livello mondiale nella produzione di macchine, una filiera che funziona e ingenti investimenti ha tutte le caratteristiche per rimanere una punta di diamante”.
In Emilia Romagna, quarta regione farmaceutica d’Italia, le imprese del farmaco rappresentano un settore importante per il territorio con 3.300 addetti, 6.000 nell’indotto, investimenti di grandi, piccole e medie imprese a capitale italiano fortemente internazionalizzate. E possono contare su un indotto leader a livello mondiale, soprattutto nel settore dei macchinari, con i maggiori produttori italiani di packaging farmaceutico.
20 marzo 2015
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