Legge di Stabilità. Ecco gli ordini del giorno sulla sanità. Dai Lea ai ticket le proposte che impegnano il Governo
Lea, percorso pre-post partum, sanità penitenziaria, copertura per il mancato introito dei ticket, cure palliative, remunerazione della filiera del farmaco. Questi alcuni degli ordini del giorno approvati su cui la Commissione Sanità del Senato chiede l’impegno del governo in sede di approvazione della stabilità.
13 NOV - Sono in tutto 10 gli Ordini del giorno accolti dalla Commissione Bilancio del Senato presentati dalla Commissione Igiene e Sanità. Questi, insieme agli altri delle altre Commissioni e agli oltre
3000 emendamenti fanno parte del “pacchetto stabilità” su cui la V Commissione di Palazzo madama sta lavorando per fare in modo che il provvedimento possa arrivare in Aula per lunedì’ prossimo.
I temi toccati dagli Ordini del giorno della Sanità, su cui si chiede l’impegno del Governo in fase di applicazione della legge di Stabilità, sono, come facilmente immaginabile, i più vari ma allo stesso tempo anche decisamente trasversali.
Si va dalla richiesta fatta dal Movimento 5 Stelle di aggiornamento dei
Lea, alla richiesta, fatta dai senatori del PD di prevedere l'attivazione di un tavolo tecnico presso la Salute per “definire linee guida sul percorso salute pre-post partum sia della donna che del nascituro”.
Altro Odg del giorno, questo di natura bipartisan, presentato da Pdl, Pd e ScpI, chiede al Governo di “sviluppare operazioni di monitoraggio e di vigilanza sulla conformità agli standard di igiene e sicurezza degli ambulatori medici delle
strutture carcerarie e sulle condizioni sanitarie delle persone detenute nelle carceri italiane”.
Sui
ticket (vedi articolo di lunedì) c’è un ordine del giorno firmato da tutte le forze politiche componenti la commissione in cui si chiede al governo l’impegno a “ripristinare in modo esplicito il livello di "finanziamento cui concorre lo Stato" per il Servizio sanitario nazionale in modo da garantire la copertura del mancato introito derivante dall'applicazione della citata sentenza della Corte costituzionale”.
Per i
laureati non rientranti nell’area medica, Pdl, ScpI, Gal e M5S chiedono che il governo valuti “la possibilità di promuovere, compatibilmente con i vincoli di bilancio e la normativa comunitaria, l'effettivo riconoscimento ai laureati appartenenti alle categorie dei veterinari, degli odontoiatri, dei farmacisti, dei biologi, dei chimici, dei fisici, degli psicologi e alle ulteriori categorie sanitarie non rientranti nell'area medica, ammessi e iscritti dal primo al quinto anno di corso delle scuole post-laurea di specializzazione dell'area sanitaria del diritto all'erogazione di una borsa di studio e all'applicazione del trattamento contrattuale di formazione specialistica di cui all'articolo 37 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368, e successive modificazioni”.
Un Odg anche questo trasversale con Gal, Pdl, ScpI e Pd prevede, qualora venisse approvato, che la promozione di “ogni iniziativa atta prevedere l'idoneità ad operare nelle reti per
le cure palliative pubbliche o private accreditate per quei medici che, indipendentemente dal possesso di una specializzazione, siano in grado di documentare un'esperienza almeno quinquennale nel campo delle cure palliative”.
I componenti della Commissione Sanità, del Pdl, Gal e M5S, hanno anche previsto che il governo valuti “la possibilità di promuovere ogni iniziativa atta a consentire ai
fisioterapisti non vedenti l'esercizio della professione sanitaria di riabilitazione; a valutare la possibilità di prevedere il collocamento obbligatorio dei fisioterapisti non vedenti come già previsto per i terapisti della riabilitazione dalla legge 29/1994”.
Attenzione anche per la
filiera del farmaco lo chiede un Odg firmato Pd e Pdl secondo il quale il governo dovrebbe “avviare in tempi rapidi, al fine di rispettare l'imminente termine del 31 dicembre 2013, ogni opportuna iniziativa finalizzata alla ormai irrinviabile adozione del decreto in parola, previo accordo con i rappresentanti della filiera del farmaco e avendo cura contestualmente di ritirare il precedente schema rimasto inattuato”.
Di “valutare, compatibilmente con i vincoli di bilancio, la possibilità di prevedere per i
medici ammessi alle scuole di specializzazione universitarie in medicina dall'anno accademico 1982-1983 all'anno accademico 1990-1991 che abbiano presentato domanda giudiziale per il riconoscimento economico retroattivo del periodo di formazione o di risarcimento del danno per la mancata o ritardata attuazione della direttiva 75/362/CEE del Consiglio, del 16 giugno 1975 , della direttiva 75/363/CEE del Consiglio, del 16 giugno 1975 , e della direttiva 82/76/CEE del Consiglio del 26 gennaio 1982, la corresponsione, a titolo forfettario, di un importo non inferiore a 13.000 euro per ogni anno di corso, da riconoscere anche attraverso il credito d'imposta in un arco temporale non superiore a tre anni”. Lo chiede un Ordine del giorno sottoscritto da tutti i partiti della Commissione Sanità.
Infine un Odg del Pd chiede l’impegno del governo a “valutare l'opportunità di ridefinire in sede di accordo Stato-Regioni linee guida finalizzate a: valutare l'accesso allo
screening mammografico anche alle fasce di età inferiore ai 50 anni sulla base di dati epidemiologici e di valutazione costi-benefici; prevedere l'estensione alle familiari delle donne portatrici di mutazioni BRCA-1 e/o BRCA-2 delle attività di prevenzione indipendentemente dall'età anagrafica”.
13 novembre 2013
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