Ulss 5 Polesana. Dirigenza medica in allarme: “Fuga di medici, chi rimane rischia di ammalarsi”
Le condizioni dell’ambiente di lavoro sono talmente critiche, denunciano i sindacati, “da non lasciare altra possibilità che la fuga dei medici, e per chi rimane c’è il rischio di ammalarsi. Rimaniamo sconcertati nel vedere la sostanziale immobilità su questi temi”. Previsti venerdì un confronto tra Ops e vertici Ulss 5 per trovare una soluzione e scongiurare lo scontro.
di Endrius Salvalaggio
11 NOV - Alzano la posta le OO.SS. dei dirigenti medici con la dirigenza della Ulss 5 Polesana. Non solo
carenza di personale e ore straordinarie non pagate, ma ciò che la dirigenza ora denuncia con una nuova nota congiunta, è un’intera organizzazione sanitaria da rivedere, che sta mettendo a rischio lavoratori e qualità dei servizi agli utenti.
“La situazione è talmente drammatica – scrivono i rappresentati sindacali dei medici,
Davide Benazzo, Fp Cgil Medici;
Francesco Chiavilli, Cimo – Fesmed;
Piero Di Pasquale, Aaroi Emac;
Nicoletta Santipolo, Anaao Assomed;
Giorgio Faccioli, Uil Fpl;
Tiziano Rossin Fvm;
Vincenzo Lolli, Fassid - che ormai la questione non è neppure più la enorme mole di lavoro straordinario, che come già comunicato supera abbondantemente i tetti massimi dettati dalle norme; il vero tema che si pone, a questo punto, è la salute e la sicurezza di chi lavora, la stessa tenuta del sistema sanitario del territorio oltre che alla conseguente capacità di erogare i servizi”.
“Rimaniamo sconcertati nel vedere la sostanziale immobilità su questi temi. Da troppo tempo ormai – continuano le OO.SS.- lanciamo l’allarme sulle condizioni dell’ambiente di lavoro, che sono talmente peggiorate da non lasciare altra possibilità che la fuga dei medici, e per chi rimane c’è il rischio di ammalarsi”.
“Il tema dello straordinario non pagato, che ricordiamo si aggira a 30.000 ore per il 2020 e la proposta della direzione, rigettata dall’assemblea dei medici rappresenta - si legge nella nota congiunta - solo la superficie di un problema enorme. In realtà, l’unica vera soluzione di comodo che continua a riproporre l’amministrazione della Ulss 5 è quella di scaricare sulle spalle di chi rimane, per riuscire ad assicurare il diritto alla salute, tutta la mole di attività istituzionali di una azienda molto estesa territorialmente. Questa è chiaramente una scelta fallimentare e la protesta non può essere risolta se non si affronta alla radice il problema. Diversamente, la fuga del personale e dei pazienti da questa ULSS non si fermerà e non si sarà più in grado di assicurare il servizio sanitario ai nostri cittadini.
Non comprendere questo e non assumersi la responsabilità di sedersi ad un tavolo e creare le sinergie utili ad elaborare le strategie necessarie, in modo da riuscire a superare questa pesantissima situazione è, per le OO.SS, un grave errore che sarà pagato da tutti i cittadini del territorio.
Per cercare ad arrivare ad una soluzione, scongiurando lo scontro fra dirigenza medica e direzione, venerdì, si terrà un confronto fra le OO.SS., i vertici della Ulss 5, oltre a degli esponenti politici.
Endrius Salvalaggio
11 novembre 2021
© Riproduzione riservata
Altri articoli in QS Veneto
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001
Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari
Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013
Riproduzione riservata.
Policy privacy