Riforma del Welfare. Il Consiglio permanente degli enti locali boccia la proposta regionale
Da parte del Cpel perplessità soprattutto sulle novità introdotte per l’Unità di valutazione multidimensionale distrettuale (Uvmd). Contestata anche la scarsa condivisione sul progetto. Viérin: “L’assessorato sta lavorando a una proposta articolata da condividere nelle sedi e nei tempi opportuni”. Sull’Uvmd, “già convocato un tavolo di confronto”.
25 GEN - Qualche tensione tra l'assessorato regionale alla Sanità e il Consiglio permanente degli enti locali (Cpel), che ieri ha espresso parere contrario nei confronti della
riforma del welfare. Prima dell’inizio dell’esame, infatti, l’assessore regionale alla sanità, salute e politiche sociali,
Laurent Viérin, aveva chiesto di soprassedere sull’espressione del parere, ritenendo di dover essere presente in Assemblea per relazionare sull’argomento, come riferisce il presidente del Cpel,
Franco Manes, che ha dunque richiesto all’Assemblea di sospendere i lavori per alcuni minuti per valutare la richiesta, insieme all’Ufficio di Presidenza. Ma l’Assemblea ha deciso di andare avanti.
“Tenuto conto – spiega Manes in una nota - che i Presidenti delle Unités e il Sindaco di Aosta, in qualità di rappresentanti degli enti gestori più direttamente interessati dal tema avevano già ampiamente esaminato la questione, sia dal punto di vista politico, sia tecnico, e che, ai sensi della legge regionale n. 54 del 1998, il Cpel è tenuto ad esprimere parere entro 30 giorni dalla richiesta presentata da parte della Regione”. Ma, tiene a precisare il presidente del Cpel, “l’Assemblea del Consiglio permanente degli enti locali ha sempre accolto senza riserve ogni richiesta di intervento tempestivamente avanzata dai membri del Governo regionale, al solo scopo di fornire ai Sindaci ogni elemento utile ad una valutazione, la più completa possibile, di ogni singolo provvedimento”.
Ieri, comunque, si è deciso di proseguito la discussione è dunque proseguita come previsto dal normale iter dei lavori, con la relazione del responsabile politico del dipartimento “Famiglia e politiche socio-sanitarie”,
Vittorio Stefano Anglesio, e il finale parere contrario arrivato a maggioranza, con un voto di astensione e alcun voto contrario.
Nel corso dell’esame che ha portato al parere contrario, l’Assemblea, come riferisce una nota del Cpel, “ha preso atto della volontà della Regione di riorganizzare, in maniera retroattiva, parti importanti del sistema di welfare socio-sanitario regionale, quali appunto l’Unità di valutazione multidimensionale distrettuale (Uvmd) e la gestione delle graduatorie, i servizi di assistenza domiciliare (Sad, Adi e Adi/Cp) e i sistemi informativi a supporto”. Secondo l’analisi del Cpel, “il nuovo modello, che la Regione vorrebbe mettere in piedi entro i primi sei mesi del 2017, prevede, in particolare, il rinforzo della regia unica regionale, la piena integrazione tra i servizi socio-assistenziali e quelli sanitari, il mantenimento della gestione pubblica dei servizi attraverso la costituzione di un soggetto di diritto pubblico a valenza territoriale regionale e l’uniformità dei criteri di valutazione validi per l’accesso ai servizi attraverso la concentrazione in un’unica Uvmd regionale. Tale modello e le modalità per la sua attuazione non sono però ancora stati declinati”, si evidenzia nella nota.
Su questo aspetto, il responsabile politico
Vittorio Stefano Anglesio ha affermato che “l’Assemblea si è confrontata sull’accelerazione impressa dalla Regione nei confronti di un parte importante del sistema di welfare regionale: l’Unità di valutazione multidimensionale distrettuale e il SAD. Rispetto alla proposta di deliberazione, siamo ancora all’interno di un percorso e ci sono delle perplessità su come tale impegno sarà condiviso e sviluppato, nonché sulle relative tempistiche”. A fronte di queste criticità, l’Assemblea ha ritenuto di esprimere parere contrario nei confronti della riorganizzazione proposta, “peraltro retroattiva”, poiché “comporta scelte gestionali ed economiche importanti, e non può essere portata avanti a prescindere da un lavoro di revisione del sistema e necessiterebbe di maggiore condivisione tecnica e politica”.
In merito al parere espresso ieri dal Cpel, l’assessorato alla Sanità è intervenuto oggi con una nota per precisare che “si tratta di meri rilievi tecnici sulle modalità di funzionamento, peraltro sperimentali, dell’organismo di valutazione per l’inserimento in strutture di persone non autosufficienti, in particolare anziani e inabili e non sulla riforma del welfare, in corso di costruzione, e i cui punti salienti sono stati peraltro concertati e concordati con le parti sociali e con i rappresentanti degli enti locali presenti nel gruppo di lavoro”.
L'Assessorato sottolinea che “quanto previsto dalla deliberazione ieri all'esame del Cpel non è la riforma complessiva del Welfare valdostano
, come riportato da alcuni organi di informazione e sulla quale l’Assessorato sta lavorando per predisporre una proposta articolata da condividere nelle sedi e nei tempi opportuni, come peraltro già concordato con i rappresentanti del Consiglio permanente degli Enti Locali e con le parti sociali”.
Sulla questione puntuale dell’Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale, l’assessorato informa di avere “già richiesto peraltro la convocazione del tavolo di confronto con i rappresentanti tecnici ed amministrativi del Consiglio permanente degli Enti Locali per discutere dei rilievi e delle osservazioni pervenute e concordare le necessarie modifiche tecniche all’atto deliberativo in questione”.
25 gennaio 2017
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