Non sarà rinnovata convenzione tra l’ospedale di Terni e il Meyer di Firenze
Coletto lo spiega rispondendo in un question time: “Eventuali necessità per consulenze di alta specialità saranno regolamentate attraverso nuovi accordi e sono in corso infatti riunioni per la stesura di accordi bilaterali con le regioni confinanti, in particolare con la Toscana”. A porre la questione è stato il consigliere regionale del Pd Bori. La convenzione era attiva per attività in neuropsichiatria infantile e chirurgia pediatrica.
12 OTT -
La convenzione dell’Azienda ospedaliera di Terni con quella Meyer di Firenze per attività di consulenza in neuropsichiatria infantile e prestazioni consulenziali di chirurgia pediatrica “andrà in scadenza il 31 dicembre 2022 e non sarà rinnovata". Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto nel question time dell’Assemblea legislativa.
“Eventuali necessità per consulenze di alta specialità saranno regolamentate attraverso nuovi accordi e sono in corso infatti riunioni per la stesura di accordi bilaterali con le regioni confinanti, in particolare con la Toscana”, ha aggiunto.
A porre la questione è stato il consigliere regionale del Pd Tommaso Bori con un'interrogazione a risposta immediata. “Nel 2022 - ha sostenuto - il direttore generale dell’azienda ospedaliera di Terni ha stipulato una convenzione con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Meyer di Firenze per attività di consulenza in Neuropsichiatria infantile e prestazioni consulenziali di chirurgia pediatrica. Con essa il Meyer si impegna a garantire, a mezzo di personale medico del Centro di Neuroscienze, lo svolgimento di prestazioni di consulenza specialistica di Neuropsichiatria infantile su pazienti ricoverati o ambulatoriali affetti da patologie neurologiche complesse nonché attività di consulenza specialistica in chirurgia pediatrica”.
“Le prestazioni richieste – ha proseguito Bori - sono effettuate dal personale medico interessato al di fuori del normale orario di lavoro istituzionalmente dovuto, in regime di area a pagamento assimilata alla libera professione e si svolgono in due accessi mensili della durata di circa sei ore. In Umbria l’hub regionale di riferimento territoriale per la Chirurgia pediatrica è l’Azienda ospedaliera di Perugia, che da sempre ha fatto fronte alle necessità del territorio delle province di Perugia e Terni, come confermato dalla presenza nelle liste di attesa di pazienti provenienti da tutta la Regione, sia per interventi chirurgici che per visite specialistiche”.
Nel 2019 la prestazione “visita chirurgica pediatrica” è stata eliminata dal catalogo della specialistica ambulatoriale della Regione Umbria e sostituita con “visita chirurgica” prescrivibile secondo le classi di priorità indicate. “Nella prescrizione – ha spiegato il consigliere regionale del Pd - non occorre specificare ‘pediatrica’ poiché, in base all’età dell’assistito, la prenotazione viene gestita dalle agende Cup con il limite specifico dell’età. La conseguenza è che i pazienti si rivolgono direttamente ai medici del reparto di Chirurgia Pediatrica per avere un appuntamento eludendo la regolare gestione centralizzata del Cup per la prenotazione della visita specialistica o si rivolgano direttamente alle limitrofe strutture Specialistiche extraregionali dove c’è una maggiore facilità di prenotazione”.
“In tal modo – ha proseguito - la Regione Umbria favorisce la mobilità passiva, che rappresenta un costo molto elevato e maggiorato a carico degli enti regionali, pagando addirittura due volte: accollandosi il costo dello specialista (90 euro/ora), i costi del rimborso viaggi e trasferta e il valore prodotto del Drg in favore della regione Toscana, senza ottenere nulla in termini di vantaggi dimostrabili di tutela della salute dei bambini ed economico in favore della Regione. È quindi necessario chiarire se alla scadenza della Convenzione in essere tra Azienda Ospedaliera di Terni e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Meyer di Firenze per attività di consulenza in neuropsichiatria infantile e prestazioni consulenziali di chirurgia pediatrica, scadenza prevista per il 31 dicembre 2022, la Regione intende rescindere dalla medesima”.
“In caso di eventuale proroga – ha argomentato Bori -, quali sono le motivazioni alla base della scelta di affidare ad una consulenza esterna extra regionale un servizio che potrebbe essere svolto internamente dall’Azienda Ospedaliera di Perugia, Hub regionale da sempre riferimento di tutto il territorio umbro in ambito di chirurgia pediatrica. Quali sono gli intendimenti in merito ad un’eventuale, necessaria, reintroduzione della prenotazione della ‘visita chirurgica pediatrica’ presso l’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia e, in tal caso, per conoscere quali sono le tempistiche previste per tale reintroduzione”.
“Ricordo - ha quindi risposto Coletto - che la visita chirurgica pediatrica non è specialistica ambulatoriale, per questo è abilitata la visita chirurgica separando sulla base dell’età le prestazioni richieste. Si sta valutando il coinvolgimento dei professionisti e la materia rientra nel piano per le liste d’attesa per il triennio 2022-‘25, prevedendone l’introduzione nel 2023”.
“Segneremo questa data sul calendario - ha replicato Bori -, comunque apprendo con favore la sospensione di una convenzione che ha rappresentato un costo notevole per la sanità umbra e invito a verificare quali sono state le motivazioni che hanno portato a tale mobilità passiva, anche per evitare che possa accadere su altri settori della sanità”.
12 ottobre 2022
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