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Inizia la campagna vaccinale: stiamo attenti alla differenza tra “dopo di” e “a causa di”

07 GEN - Gentile Direttore,
in occasione dell’inizio della campagna vaccinale contro il Sars-CoV-2 in Italia, si rende necessaria una riflessione, considerato che questo straordinario intervento di vaccinazione di massa stimolerà inevitabilmente sentimenti ed opinioni molto discordanti nella popolazione. Il personale sanitario e gli anziani saranno vaccinati per primi, e quando la maggior parte della popolazione sarà vaccinata potremo finalmente iniziare a vivere come prima, anzi forse meglio di prima, perché come accade quando ci si rialza dopo aver sofferto si apprezza ancor di più ed ancora meglio quello che si era perso.
 
Sentiamo il bisogno ed il dovere morale, visto il ruolo di medici di sanità pubblica che ricopriamo, di condividere queste poche righe perché il passato insegna molto e noi abbiamo l’obbligo di imparare da esso, ma soprattutto abbiamo il dovere di provare a prevedere e ad informare riguardo agli effetti che uno straordinario evento di così grande portata e risonanza mediatica determinerà sulla popolazione.
 
Quando un’intera fascia di popolazione viene scelta per essere vaccinata in toto, ed in un brevissimo intervallo di tempo, accade una cosa ben precisa e molto chiara: la percentuale di persone vaccinate in quella specifica fascia di età passa dallo 0% ad un valore altissimo (80 – 90 – 100%) molto velocemente.
 
A questo punto è fondamentale capire che la vita di quelle persone continuerà, dopo il vaccino, esattamente come sarebbe continuata se non si fossero vaccinate (se non con un rischio di contrarre il virus ed ammalarsi di Covid-19 molto inferiore rispetto a prima). Dunque, Covid-19 a parte, tutto il resto continuerà ad essere come prima ed in questo “tutto”, purtroppo, saranno compresi, per alcuni soggetti, anche gli eventi negativi che sarebbero avvenuti lo stesso, come ad esempio altre malattie o altri disturbi.
 
La cosa importante da comprendere è, dunque, che ciò che avverrà dopo il vaccino, avverrà appunto dopo di esso e non a causa di esso. Sarà inevitabile che qualcosa di brutto, ma anche di bello, accadrà dopo una settimana, dopo un mese, per tutta la vita a coloro che si vaccineranno, ma, ad eccezione delle condizioni di causa-effetto ben dimostrate e dimostrabili, saranno eventi del tutto scollegati dalla vaccinazione e che si sarebbero verificati lo stesso.
 
Perché sentiamo il bisogno di affermare ciò? Perché nelle passate esperienze di vaccinazioni di massa (es. Epatite B), che hanno salvato la vita a milioni di persone, i vaccini sono sempre stati accusati di essere la causa di qualsiasi cosa avvenuta dopo la vaccinazione (anche un anno dopo) e sicuramente, anche questa volta, compariranno post, titoli di giornali, servizi in televisione che diranno “anziano morto due settimane dopo il vaccino, aveva 102 anni ma era sempre stato benissimo fino a quel momento”.
 
Tantissimi, infatti, saranno gli anziani che verranno vaccinati e passeremo, nel giro di un paio di mesi, dall’avere zero anziani vaccinati ad avere qualche milione di anziani vaccinati. E’ inevitabile che qualcosa possa accadere ad un così grande numero di persone, per di più anziani e fragili, ma dobbiamo essere pronti a non cadere nelle trappole di chi accuserà i vaccini di essere la causa di tutto ciò che avverrà dopo la vaccinazione.
 
Preparatevi a questo, prepariamoci, perché sicuramente accadrà. E’ un fenomeno sociale che non possiamo prevenire. L’unica cosa che possiamo fare è provare a riflettere per dare il giusto significato e la giusta credibilità agli eventi che accadono.
 
Concludiamo affermando che si verificheranno anche cose belle e che sicuramente qualcuno vincerà alla lotteria dopo il vaccino ma, ahinoi, il vaccino non c’entrerà niente. Ma non vi preoccupate, in questo caso nessuno “accuserà” il vaccino di essere la causa di un evento positivo.
 
Andrea Moscadelli, Giuseppe Albora, Massimiliano Biamonte, Duccio Giorgetti
Medici in formazione specialistica in Igiene e Medicina Preventiva presso l’Università degli Studi di Firenze


07 gennaio 2021
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