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Vaccinazione antinfluenzale. Infermieri in prima linea per promuoverla

Per Alessandro Miglietta, dell’Osservatorio di epidemiologia Ars Toscana, “gli assistenti sanitari e gli infermieri hanno un ruolo di grande responsabilità, che include la promozione della vaccinazione, la diffusione di informazioni basate sull’evidenza scientifica, la pianificazione, implementazione e misurazione della campagna ed, in particolare, la gestione della seduta vaccinale”.

27 OTT - Ogni anno in Europa, secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), 50 milioni di persone sono colpite dal virus influenzale e circa 40 mila muoiono per complicanze legate all’influenza; più di 8.500 casi vengono ospedalizzati e un terzo di essi in unità di terapia intensiva. Soltanto nella scorsa stagione circa sei milioni di italiani hanno contratto il virus e 6mila persone sono morte per le complicanze legate al virus stesso. Dati che raccontano di quanto sia importante la campagna vaccinale antinfluenzale e “il ruolo - come sostenuto dal Collegio Ipasvi di Firenze - degli infermieri nel promuoverla”.

“La vaccinazione è gratuita e fortemente raccomandata per tutti i professionisti sanitari perché garantisce una difesa sia diretta che indiretta”, spiega Alessandro Miglietta, Epidemiologo Malattie Infettive (PhD) della SOS Assistenza Sanitaria in ambito preventivo Firenze USL Toscana Centro e dell’Osservatorio di epidemiologia Agenzia Regionale di Sanità Toscana in una nota diffusa dall’Ipasvi Firenze. Il personale sanitario, infatti, è costantemente a contatto con pazienti afferenti a categorie a rischio e il vaccino diventa così una protezione importante.

“Gli assistenti sanitari e gli infermieri – puntualizza ancora Miglietta – hanno un ruolo di grande responsabilità, che include la promozione della vaccinazione, la diffusione di informazioni basate sull’evidenza scientifica, la pianificazione, implementazione e misurazione della campagna ed, in particolare, la gestione della seduta vaccinale". Negli anni, tra l’altro, l’approccio verso la vaccinazione antinfluenzale è cambiato radicalmente, sia dal punto di vista normativo che culturale, "benché ci siano ancora delle reticenze tra i professionisti sanitari", osserva l'Ipasvi Firenze.

“Sono tre i principali pilastri su cui è avvenuto il cambiamento rispetto alla campagna vaccinale”, precisa Miglietta. “L’entrata in vigore della Legge n. 42/99 Disposizioni in materia di professioni sanitarie che ha definito il campo delle attività e delle responsabilità delle professioni sanitarie e contemporaneamente ha abrogato il DPR 225/74 concernente il mansionario degli assistenti sanitari e degli infermieri. Inoltre, la Legge n. 251/2000 Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione, ecc. ha promosso la valorizzazione, la responsabilizzazione e l’autonomia delle funzioni relative al ruolo. Alcune regioni hanno poi applicato la suddetta normativa attraverso delibere regionali che definiscono le linee di indirizzo per lo svolgimento della seduta vaccinale. Il filo organizzativo che lega tali delibere prevede che la seduta sia presieduta dal medico presente nella sede operativa (non in ambulatorio) e condotta in autonomia dagli assistenti sanitari o dagli infermieri (in quest’ultimo caso con una specifica formazione). Inoltre, negli ultimi anni, in sanità, si sta affermando il principio del task shifting, che prevede la ridistribuzione razionale dei compiti all’interno di un gruppo di lavoro grazie alla quale competenze tecniche specifiche sono spostate da operatori sanitari a qualificazione formale più elevata ad altri specificatamente formati e certificati con l’obiettivo di raggiungere un utilizzo più efficiente delle risorse disponibili”.

“Ancora una volta, come testimonia l’impegno costante portato avanti dal Collegio Ipasvi di Firenze, il ruolo degli infermieri si rivela determinante nella prevenzione e nel controllo delle malattie”, commenta in conclusione il collegio degli infermieri fiorentini.

27 ottobre 2016
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