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Maternità e parto. A Firenze tre giorni per fare il punto sulle sfide della modernità

Esperti nazionali e internazionali affronteranno il tema della maternità “tra scienza e coscienza”. Focus specifici sulle donne immigrate e diverse sensibilità religiose. Il convegno è patrocinato da Azienda Usl Toscana Centro, Regione Toscana, Comune di Firenze, Istituto degli Innocenti e Unicef. Il programma

17 OTT - La donna, il parto, le sfide della classe medica in una società sempre più multiculturale: di questo, e altro ancora, si parlerà nei tre giorni del convegno Maternità e parto tra scienza e coscienza. Scopo del Convegno, patrocinato da Azienda Usl Toscana Centro, Regione Toscana, Comune di Firenze, Istituto degli Innocenti e Unicef,  è quello di valutare cosa significhino oggi concetti come la maternità e il parto, sotto tutti i punti di vista, in una società che cambia sempre più rapidamente.

Il convegno, spiega la nota che lo annuncia, “nasce con un’impronta medico-scientifica, ma spazierà a tutto campo: affronterà i diversi approcci alla gravidanza e al parto nelle diverse culture, aspetti religiosi, sociali, storici e culturali, e il tema centrale della formazione della classe medica, per stimolare presso gli operatori sanitari la sensibilità e la conoscenza pratica delle differenti peculiarità culturali, etniche e religiose delle donne che affrontano la gravidanza e il parto nel nostro paese, e per  poter capire anche come si integra il percorso nascita della Regione Toscana con le diverse comunità religiose”.

La cerimonia di inaugurazione si svolgerà mercoledì 19 ottobre alle 14.30 a Palazzo Vecchio, alla presenza del Sindaco di Firenze Dario Nardella, Eugenio Giani (Presidente del Consiglio Regionale della Toscana), Cecilia Berni (Programmazione e Sviluppo assistenza materno-infantile e malattie rare e genetiche presso il Consiglio Regionale della Regione Toscana), Paolo Morello Marchese (Direttore Generale AUSL Toscana Centro), e Don Luca Carnasciali (Coordinatore dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Salute), con il benvenuto e l’introduzione ai lavori di Paolo Gacci, che è Direttore Scientifico del convegno assieme a Angelo Scuderi, Ostetrico e Ginecologo, e Gian Franco Gensini, Professore ordinario di Medicina interna ed ex Preside della Facoltà di Medicina.

Dopo la cerimonia di apertura, i lavori proseguono sotto la direzione del Professor Gian Franco Gensini e con la moderazione della giornalista Elena Meli, e affrontano a 360° le tematiche collegate alla maternità: dalla cultura, scienza e tecnologia (con Angelo Scuderi) al rapporto tra maternità e religione, affrontato dalla teologa Anita Tosi, fino all’arte (grazie alla storica dell’Arte Lucia Montuschi), al nuovo paradigma della nascita con il pediatra Gianpaolo Donzelli, Presidente della Fondazione Meyer, e persino alla magia (con l’antropologa Michela Zucca).

Nei due giorni successivi del convegno, i lavori si sposteranno a Palazzo Medici Riccardi, e il dibattito coinvolgerà tematiche come la maternità e il ruolo sociale della donna, la scelta di partorire in acqua, gli aspetti legati a maternità e psiche, la visione di gravidanza, parto e nascita tra letteratura e filosofia, e i temi della dignità e dell’autodeterminazione delle donne.

Una sessione, guidata da Paola Del Carlo e Giuseppe Cariti, Direttori di Ostetricia e Ginecologia rispettivamente presso l’Ospedale Nuovo San Giovanni di Dio e l’AOU Careggi, sarà specificamente dedicata alla tematica del parto tra le donne immigrate. Una tematica di estrema attualità, come spiega Paolo Gacci: “Secondo i dati Eurostat, al 1° gennaio 2014 l'Italia era il quinto Paese dell’Unione europea per popolazione immigrata, con 5,7 milioni di immigrati. Occorre quindi che il personale sanitario sia adeguatamente preparato, e conosca le differenti sensibilità delle partorienti. L’atteggiamento rispetto al parto, il modo di affrontare il dolore, il rapporto con la famiglia, persino la posizione stessa del parto: la maternità è universale, ma molto fattori sono culturalmente determinati; per fare degli esempi, in alcuni paesi non si piange e non si urla in pubblico di fronte ad altre persone, e si tiene dentro ciò che si prova, mentre in altri partorire con il cesareo è da considerarsi vergognoso se non se ne ha davvero bisogno, altrimenti non si viene considerate vere e proprie mamme”.

Sempre all’insegna della multiculturalità la sezione del convegno dedicata alle varie sensibilità religiose; la sessione “Pianeta Donna: I valori di fede al femminile nelle realtà religiose” vedrà il giornalista Riccardo Bigi moderare una discussione alla presenza di esponenti appartenenti a varie confessioni religiose: cristiano-cattolica, Hare Krishna, musulmana, ebraica, e buddista.

17 ottobre 2016
© Riproduzione riservata

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