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Toscana. Saccardi: “Utilizzato il payback per curare meglio i cittadini toscani: da epatite C a meningite”

 
“Quando si risparmia, ci viene detto che si risparmia sulla salute dei cittadini. Quando si utilizzano poste certe di bilancio, come in questo caso, per la salute dei cittadini, veniamo criticati lo stesso. Noi ci assumiamo in pieno la responsabilità di queste scelte. A fronte di tutto ciò, voglio precisare anche che nessun progetto è stato interrotto nel 2015”

23 MAG - “Utilizzando il payback, la Regione Toscana ha fatto una precisa scelta politica, che io condivido in pieno, anche se allora non ricoprivo questo incarico. Ha deciso che questi 70 milioni si potevano e si dovevano spendere per la salute dei cittadini. Non è un artificio contabile. E' una scelta forte, che ha consentito di curare 450 persone in più per l'epatite C, rendere gratuito il vaccino contro il meningococco B per i bambini e altrettanto gratuito quello contro il meningococco C, per la campagna vaccinale che abbiamo varato”.
 
Così l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi ha spiegato stamani all'aula, nel corso della seduta del Consiglio regionale dedicata alla variazione di bilancio 2016, la scelta di destinare alle cure per i cittadini una parte del payback della spesa farmaceutica ospedaliera (il payback è una sorta di rimborso che le case farmaceutiche devono corrispondere alle Regioni a seguito del superamento dei tetti di spesa farmaceutica ospedaliera, determinati dalle norme sulla spending review).
 
“Il payback non è un'invenzione della giunta regionale toscana- ha chiarito Stefania Saccardi -, è previsto da una legge, la 135 del 2012. E che il payback per il 2015 sia per la Toscana di 115 milioni lo dice una lettera di Aifa (Agenzia italiana del farmaco). Sulla quantificazione, si è aperto un contenzioso tra Aifa e aziende farmaceutiche. Per sanare questo contenzioso, il governo ha sbloccato questa situazione di stallo, autorizzando le Regioni a iscrivere nei propri bilanci il 90% del payback”.
 
“Dei 115 della Toscana, noi ne abbiamo utilizzati 72, per curare di più e meglio le persone. Per esempio, per la cura dell'epatite C, costosissima ma in grado di salvare la vita alle persone: nel 2015 erano preventivati 1.750 pazienti, ne abbiamo curati 2.192, e così abbiamo salvato 450 persone in più. Salvare le persone dalla morte è una priorità, non un giochino da campagna elettorale. Rivendico questa scelta, come anche quella di dare gratuitamente il vaccino contro il meningococco B ai nati dal 2014 in poi. Stesso discorso per la campagna vaccinale contro il meningococco C”, ha aggiunto l’assessore.
 
“Quanto all'aumento della spesa farmaceutica ospedaliera- ha spiegato ancora Saccardi -, è legata all'ingresso sul mercato di nuovi farmaci oncologici, molto efficaci ma anche molto costosi. In Toscana abbiamo oncologi tra i migliori, professionisti bravi che fanno il loro lavoro con coscienza, per questo tante persone vengono a curarsi qui anche da fuori regione, tanto che la mobilità dei pazienti ha un saldo attivo, cioè sono molti di più i pazienti che vengono a curarsi qui da altre regioni che i pazienti toscani che vanno a curarsi fuori regione. In tema di risparmi, voglio comunque ricordare che, grazie all'istituzione dell'Estar, l'ente unico regionale per acquisti e gare, nel 2015 abbiamo risparmiato per 50 milioni , e risparmi maggiori sono attesi per il 2016 e 2017”.
 
“Quando si risparmia, ci viene detto che si risparmia sulla salute dei cittadini- ha detto ancora l'assessore - Quando si utilizzano poste certe di bilancio, come in questo caso, per la salute dei cittadini, veniamo criticati lo stesso. Noi ci assumiamo in pieno la responsabilità di queste scelte. A fronte di tutto ciò, voglio precisare anche che nessun progetto è stato interrotto nel 2015”.

23 maggio 2016
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