Cgil: “Andare avanti su ospedale unico Cecina-Piombino”
“Alcune dichiarazioni e dubbi apparsi sulla stampa ci preoccupano molto. Come Cgil riteniamo infatti che non ci debbano essere più incertezze e che serva una svolta affinché l’ospedale delle valli Etrusche possa diventare in breve tempo realtà. Tornare indietro significherebbe condannare i cittadini del territorio a poter disporre solo di prestazioni base. Non ci possiamo permettere una marcia indietro del genere”.
15 FEB - “Alcune dichiarazioni e dubbi apparsi in questi giorni sulla stampa riguardanti il progetto di ospedale unico Cecina Piombino ci preoccupano molto. Come Cgil riteniamo infatti che non ci debbano essere più incertezze e che serva una svolta affinché l’ospedale delle valli Etrusche possa diventare in breve tempo realtà. Tornare indietro significherebbe condannare i cittadini del territorio a poter disporre solo di prestazioni base, sarebbe un errore grave, ai cittadini devono essere infatti garantite sanità di qualità e prestazioni specialistiche di livello elevato”. Così ha dichiarato ieri
Monica Cavallini, vicesegretaria generale Cgil provincia di Livorno.
“"Non neghiamo - aggiunge in una nota -, malgrado gli sforzi messi in campo dalla Società della salute in termini di sanità territoriale, che nel territorio delle Valli Etrusche non ci siano problemi di presa in carico dei cittadini o ritardi relativi all’erogazione delle prestazioni: sarebbe però un grave errore abbandonare il progetto ospedale unico di Cecina e Piombino”.
Per Cavallini “lo stop al progetto ospedale unico determinerebbe anche contraccolpi negativi in termini di attrattività nei confronti dei professionisti del settore. Non ci possiamo permettere una marcia indietro del genere. I problemi, vogliamo ribadirlo, non mancano, e lo abbiamo denunciato più volte” ma “ora serve uno scatto in avanti. Si deve procedere spediti verso la concretizzazione del progetto ospedale unico delle Valli Etrusche, garantendo soprattutto solide garanzie per la qualità delle prestazioni relative ai cosiddetti interventi tempo dipendenti”.
15 febbraio 2023
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