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di Saverio Proia

È quanto mai fondamentale, strategico e vitale che lo Stato italiano accetti i fondi economici messi a disposizione dal MES finalizzati e vincolati al potenziamento del nostro Ssn: di questo “ristoro economico” ne hanno  bisogno il personale, i distretti, gli ospedali i dipartimenti di prevenzione e di salute menate delle nostre Aziende Sanitarie come le strutture di ricerca sanitaria e biomedica per dare la migliore risposta di salute individuale e collettiva

01 LUG - La tragica vicenda della pandemia ha dimostrato l’enorme valore e la straordinaria forza e vitalità del nostro Servizio Sanitario Nazionale e soprattutto delle centinaia di migliaia di professionisti ed operatori, veri produttori di salute, che sottorganico, talora con contratti precari e con retribuzioni inferiori alla media UE, hanno dimostrato di essere la migliore risorsa umana e professionale.
 
Stati che non hanno questo sistema pubblico universale e solidaristico di tutela della salute hanno pagato e stanno pagando un tributo enorme di vite umane al virus: la legge 833/78 è stata ed è la più innovativa e profonda riforma mai realizzata nel nostro Paese.
 
Certamente se i contenuti e la visione strategica della legge 833/78 fossero stati integralmente attuati in questi decenni l’impatto con questa pandemia avrebbe avuto minore vittime e minori conseguenze sullo stato di salute ma anche sulla nostra economia.
Purtroppo, in questi anni la sanità è stata considerato non quello che è cioè il più grande investimento produttivo di uno stato e di una società bensì una spesa quasi improduttiva da tagliare periodicamente sottraendo servizi, presidi e personale alla tutela della salute individuale e collettiva.
 
Ora, quello che è stato erroneamente, ed è un eufemismo, tolto alla sanità italiana con i fondi che potranno essere messi a disposizione dal MES, senza oneri né indebitamento per i contribuenti italiani, potrebbero essere restituiti, questo sì con gli interessi, per attuare, finalmente, quello che la legge 833/78 di riforma sanitaria aveva indicato e del quale nel cammino successivo in parte larga è stata persa la memoria ad iniziare dalla reale edificazione di una diffusa e capillare rete territoriale sanitaria e sociosanitaria di tutela della salute con l’attivazione di risorse umane interprofessionali in grado di fare reali attività di prevenzione, cura e riabilitazione per lo stato di salute fisico e psicologico, per rendere il nostro sistema ospedaliero più sicuro e innovativo, per qualificare ed incentivare la nostra ricerca sanitaria e biomedica.
 
Per questi motivi è quanto mai fondamentale, strategico e vitale che lo Stato italiano accetti i fondi economici messi a disposizione dal MES finalizzati e vincolati al potenziamento del nostro Servizio Sanitario Nazionale: di questo “ristoro economico” ne hanno quanto mai bisogno il personale, i distretti, gli ospedali i dipartimenti di prevenzione e di salute mentale delle nostre Aziende Sanitarie come le strutture di ricerca sanitaria e biomedica per dare la migliore risposta di salute individuale e collettiva.

 
Saverio Proia

01 luglio 2020
© Riproduzione riservata


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