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Rapporto Sdo. Ricoveri in calo del 3,3% tra il 2009 e il 2010. Giornate di degenza al -2,1%


Circa 380 mila ricoveri e 1,5 milioni di giornate in meno nel 2010 rispetto al 2009. Questo il trend registrato dal ministero della Salute con il Rapporto Sdo 2010. In tutto, i ricoveri sono stati 11.277.742 e le giornate di degenza 71.904.063. In calo del 4% i ricoveri per acuti in Day Hospital.

06 MAR - Nel 2010 attività ospedaliera caratterizzata da “una netta diminuzione” del volume di ricoveri e di giornate erogate rispetto all’anno precedente, con circa 380 mila ricoveri e 1,5 milioni di giornate in meno. Così il ministero della Salute introduce il Rapporto 2010 sui ricoveri in Italia elaborato attraverso l’analisi delle Schede di dimissione ospedaliera (Sdo).

A diminuire, in particolare, sono i ricoveri in Day Hospital per acuti, che registrano un -5,1% in termini di ricoveri e -4% in termini di giornate di degenza. Più contenuta la diminuzione per i casi di ricoveri per acuti in regime ordinario (-2,8% i ricoveri e -2% le giornate di degenza). Ferma al -2% anche la diminuzione dei ricoveri in Lungodegenza (-1,4% di giornate di ricovero).

A guidare la classifica dei ricoveri per Drg in regime ordinario per acuti è il parto vaginale senza diagnosi complicanti, con 323.412 dimissioni, seguido dall'insufficienza cardiaca e shock (206.573) e dal parto cesareo senza complicazioni (196.393). Se si considera l'attività di Day Hospital, la causa più frequente di ricovero è la chemioterapia e radioterapia, con 226.000 dimissioni e oltre 2 milioni di giornate di accesso, seguito dalla cataratta (131.439 dimissioni e 232.813 giornate di accesso) e dall'aborto indotto (104.117 dimissioni e 147.626 giornate di accesso).
Nei reparti chirurgici diminuiscono i casi non operati. La riduzione nell’attività per acuti in regime ordinario vede, in particolare, un calo dei ricoveri inappropriati di circa 181.000 unità.

Per quanto riguarda la riabilitazione aumenta leggermente (di circa l’1%) l’attività in regime ordinario mentre diminuiscono i Day hospital (-2,8%).

 
In particolare, per quanto riguarda i ricoveri per acuti, tra il 2008 e il 2010 quelli in regime ordinario con DRG medico o non chirurgico hanno registrato una sostanziale stabilità della quota (dal 42,7% al 42,8%), mentre la corrispondente attività chirurgica mostra un leggero ma costante incremento, dal 26,2% del 2008 al 28,1% del 2010. La quota di Day Hospital medico è ridotta di circa mezzo punto percentuale, mentre il Day Surgery passa dal 14,5% del 2008 al 13,2% del 2010. Osservando il trend della distribuzione dei ricoveri con DRG medico o non chirurgico dal 2001 al 2010, si può rilevare una costante diminuzione dei ricoveri ordinari di un giorno, mentre l’attività di Day Hospital, dopo aver toccato un massimo nel triennio 2004-2006, torna a ridursi.
 
Tuttavia, osserva il Rapporto, “mentre dieci anni fa la bassa percentuale di Day Hospital era indice di una significativa quota di inappropriatezza nel ricorso al ricovero ordinario, la riduzione osservata negli ultimi anni è dovuta ad uno spostamento verso il regime ambulatoriale, e quindi dovuta ad un ulteriore aumento dell’appropriatezza dell’erogazione dell’assistenza sanitaria”.
 
Per i ricoveri con DRG chirurgico spicca la riduzione di oltre il 10% della quota di ricoveri ordinari di più di un giorno di degenza nel 2010 rispetto al 2001, sebbene in lieve aumento nell’ultimo biennio (circa + 1% dal 2008). La quota di ricoveri di un giorno, invece, si è mantenuta sostanzialmente costante dal 2001 al 2008 e ha mostrato un incremento di circa il 3% nell’ultimo biennio; si osserva, inoltre, che la quota di Day surgery copre circa un terzo dell’attività ospedaliera chirurgica. Il rapporto tra le dimissioni con DRG medico e quelle con DRG chirurgico continua a diminuire, attestandosi a 1,42 nel 2010, “a conferma – secondo il Rapporto - del costante miglioramento dell’appropriatezza nell’utilizzo dell’Ospedale”.
 
I ricoveri ordinari di riabilitazione, nel 2010, sono stati 298.073, con un incremento di circa 0,9% rispetto al 2009. L’attività erogata in regime ordinario vede una netta prevalenza degli istituti privati accreditati con il 50,9%, con a seguire IRCCS privati e fondazioni private (15,1%), ospedali a gestione diretta (13,7%) e aziende ospedaliere (9,7%); in regime diurno gli IRCCS privati erogano poco più del 23% della casistica, seguiti dagli ospedali a gestione diretta (21,6%), dalle case di cura accreditate (20,1%) e infine dalle Aziende ospedaliere (15,3%) e dai policlinici universitari pubblici (10,3%). La durata della degenza per riabilitazione non si protrae oltre 60 giorni nel 94,3% dei casi, e la degenza media è di 27,5 giorni. L’attività ospedaliera di riabilitazione riguarda quasi esclusivamente tre gruppi nosologici: “malattie e disturbi del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo” (42% della riabilitazione in regime ordinario e 20,9% della riabilitazione in Day Hospital), “malattie e disturbi del sistema nervoso” (23% della riabilitazione in regime ordinario e 33,3% della riabilitazione in Day Hospital ), “malattie e disturbi dell'apparato cardiocircolatorio” (16,2% della riabilitazione in regime ordinario e 12,9% della riabilitazione in Day Hospital).
 
Pari a 112.559 invece i ricoveri di lungodegenza, con un aumento del 2% del rispetto all’anno precedente. Gli ospedali a gestione diretta (42,5%) e le case di cura private accreditate (45,0%) erogano la quasi totalità dell’attività. I settori nosologici prevalenti per l’attività di lungodegenza riguardano “malattie e disturbi del sistema nervoso” (19,1%), “Malattie e disturbi dell’apparato respiratorio” (10,9%), “Malattie e disturbi dell’apparato cardiocircolatorio” (12,4%) e “Malattie e disturbi del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo” (23,4%).

06 marzo 2012
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