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Corte dei conti. Spesa sanitaria sotto controllo, ma i livelli di assistenza sono a rischio


Lo hanno sottolineato oggi i magistrati della Corte in occasione del Rendiconto generale dello Stato per il 2012. Stoccata anche ai tagli lineari: “Serve un approccio innovativo e non convenzionale nelle politiche di riequilibrio della finanza pubblica per evitare guasti in termini di qualità dei servizi offerti ai  cittadini”.

27 GIU - “La crisi economica che stiamo attraversando pone nuove pressanti esigenze  di gestione della finanza pubblica, per affrontare le quali non basta la garanzia,  sia pure estesa, sulla qualità, sull’attendibilità e sulla regolarità delle scritture  di bilancio rese disponibili per i relativi riscontri dalle Amministrazioni  pubbliche”.
 
Così il presidente della Corte dei conti Luigi Giampaolino introducendo la presentazione del Giudizio di parificazione del rendiconto generale dello Stato relativo all'esercizio finanziario 2012.
 
Per Giampaolino occorre che la gestione della finanza pubblica sia affiancata da “un lavoro, altrettanto se non  più impegnativo, inteso a favorire il processo – indifferibile nelle condizioni  presenti – di revisione e razionalizzazione della spesa e degli apparati pubblici”.
 
“Un approccio innovativo e non convenzionale nelle politiche di riequilibrio della finanza pubblica – ha sottolineato -  ad iniziare proprio da un disegno organico di revisione  della spesa pubblica, appare non più differibile, soprattutto in ragione  dell’esaurimento dei margini offerti dal ricorso ai tagli lineari della spesa e dei possibili guasti dagli stessi generati in termini di qualità dei servizi offerti ai cittadini”.
 
Per Giampaolino “La revisione della spesa deve, dunque, essere ripensata in funzione di un obiettivo di più lungo periodo, che non può non investire la questione della misura complessiva dell’intervento pubblico nell’economia. In altri termini, il rafforzamento degli interventi sulla spesa pubblica e dell’azione di efficientamento delle strutture amministrative vanno intesi anche nel significato, più impegnativo e complesso, di ripensamento dellemodalità di prestazione dei servizi pubblici in relazione alle aspettative dei cittadini in un contesto sociale e demografico profondamente mutato”.  
Per quanto riguarda la sanità in particolare la Corte ha rilevato come "nel comparto sanitario, si riducono il fabbisogno del Servizio sanitario nazionale;  gli importi e le prestazioni dei contratti in essere; lo standard di posti letto, il tasso di  ospedalizzazione e le prestazioni specialistiche e ospedaliere fornite da privati accreditati; si introduce, dal 2013, la quota premiale per le Regioni “virtuose” nella  gestione dei bilanci sanitari; si aumentano gli sconti a carico di farmacisti e aziende  farmaceutiche, con l’obbligo di modalità prescrittive dei farmaci equivalenti".
La Presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo Rita Arrigoni ha comunque sottolineato come “La legislatura che si apre vede una situazione economica e finanziaria del sistema sanitario migliore del passato. Anche il 2012 ha confermato i progressi già evidenziati negli ultimi esercizi nel contenimento e nel riassorbimento dei disavanzi gestionali”.
 
“La spesa – ha spiegato - ha segnato una riduzione dello 0,7 per cento rispetto all’anno precedente. Resta ferma al 15,5 per cento la sua incidenza sulla spesa complessiva al netto degli interessi mentre si riduce di un decimo di punto il  peso in quota Pil (7,1 per cento)”.
 
Ma il magistrato avverte: “Il settore si trova tuttavia di fronte a scelte impegnative. Forti sono infatti le tensioni che cominciano a manifestarsi sul fronte di una adeguata garanzia ai livelli di assistenza, mentre sono da chiarire le dimensioni di persistenti squilibri finanziari resi del resto evidenti dal recente provvedimento d’urgenza in tema di pagamenti dei debiti pregressi a favore dei fornitori di beni e servizi”.
 
“Un provvedimento – nota Arrigoni - che ha riguardato tutto il comparto delle Amministrazioni pubbliche. Originato dall’esigenza di assicurare immediato sostegno al sistema delle imprese, ha assunto tuttavia un carattere di sanatoria rispetto a  comportamenti amministrativi la cui devianza non trova riscontro in altri Paesi  europei: negli ultimi anni, i tempi di pagamento hanno superato in Italia,  mediamente, i 180 giorni, a fronte dei 65 giorni della media europea”.
 
Anche per il Procuratore generale Salvatore Nottola la sanità è “un’area d’intervento che richiede un forte impegno di  risorse. Non si può fare a meno di sottolineare che nonostante  l’ingente impegno finanziario (l’incidenza sul PIL si conferma al  7,3%) – in parte pubblico ma essenzialmente a carico dei  cittadini – le criticità del sistema sanità sono tali che esso non  riesce a fornire un servizio soddisfacente”.
 
Per Nottola, “permangono irrisolte infatti le problematiche relative alle liste  d’attesa; al funzionamento dei pronti soccorso, spesso in difficoltà;  alla sostenibilità di elevati livelli di compartecipazione di spesa  (tickets); alle ancor pur numerose fattispecie di danni erariali; alla  renitenza delle assicurazioni ad impegnarsi nel settore; ai rapporti  con gli enti privati, spesso sbilanciati a danno del pubblico”.
 
Per il dettaglio dei dati sulla spesa sanitaria vedi la memoria integrale del procuratore generale Mottola (pagg. 254-289).

27 giugno 2013
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